Ancora una volta viene infangata la memoria del professor Marco Biagi. Le espressioni usate dal deputato Francesco Caruso sono davvero aberranti ed abbiamo apprezzato la fermezza pressoché unanime con cui il mondo politico ha reagito a questo ennesimo insulto.


Come Ateneo respingiamo il criminale disegno di chi continua a seminare odio su persone che non possono difendersi e che per tutta la vita hanno cercato – differentemente da quanto viene ciecamente negato da qualcuno – di ridare speranze ad un mondo giovanile afflitto dalla mancanza di lavoro e di operare per la loro inclusione nella società.



Negare lo sforzo del professor Biagi e di quanti, come il sen. Tiziano Treu, si sono adoperati concretamente fin dagli anni ’90 per battere la disoccupazione giovanile costituisce un bieco ed irresponsabile tentativo di rappresentare la realtà.



Apprezziamo le parole di autorevole condanna usate dal Presidente della Repubblica, ma restiamo profondamente turbati dal fatto che da qualche isolato rappresentante del Parlamento venga alimentato uno sconsiderato clima di disprezzo nei confronti di chi si è sempre adoperato e posto al servizio di quelle medesime Istituzioni, cui egli pretende indegnamente di dare voce.



Come colleghi, amici e collaboratori del professor Marco Biagi e anche di tutti coloro, compresi gli studenti, che lo hanno conosciuto sentiamo il dovere di protestare la nostra esecrazione nei confronti di chi inneggia slogan farneticanti e di rivolgere un appello perché finalmente abbiano a prevalere in tutti quella volontà di dialogo e di comprensione che sempre hanno accompagnato ed ispirato il lavoro sociale e l’insegnamento del professor Marco Biagi.



Alla famiglia, alla moglie ed ai figli, alla Fondazione Marco Biagi confermiamo l’impegno dell’Ateneo a proseguire con tenacia e risolutezza l’opera di ricerca avviata dal nostro docente per l’affermazione di relazioni di lavoro e di una giurisprudenza in materia di diritto del lavoro capaci di guardare alle prospettive del mondo giovanile.