“Parliamo della Comunità l’Angolo, la più vecchia comunità Modenese che nei primi quindici anni di lavoro ha ottenuto i migliori risultati in campo di recupero di ex tossicodipendenti. E’ una realtà consolidata che offre servizi di qualità, in grado di realizzare percorsi terapeutici mirati in un ambiente familiare capace di garantire la massima attenzione al cliente -paziente.

Eppure questo gioiello della città di Modena, minaccia di chiudere perché strozzata dalla mancanza di utenti e di fondi. Uno strisciante ostracismo le sta facendo terra bruciata intorno. AUSL di Modena da tempo non fa inserimenti nella comunità terapeutica l’Angolo, se non per ragazzi più che offesi e con un recupero difficile se non impossibile .
Ma cosi facendo c’é da chiedersi come Don Suffritti possa reggere e tenere in piedi questa preziosa cooperativa sociale e valorizzarne le professionalità e competenze create in tutti questi anni.

Stando al rapporto curato dall’Osservatorio Regionale sulle Tossicodipendenze, Modena risulta tra le città dell’Emilia Romagna con il più alto numero di soggetti seguiti dall’ Ausl, eppure la comunità L’angolo è sempre più isolata.
Ebbene attraverso una interrogazione chiediamo al Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini se e cosa intenda fare per contribuire a salvare dalla chiusura la comunità l’Angolo e di conoscere con quale criterio l’Ausl di Modena scelga le comunità presso le quali inviare i tossicodipendenti al recupero, coofinanziandone così le spese”.