Un concerto fatto di attimi, quelli che si alternano nell’impostazione stilistica e interpretativa del “Maurizio di Fulvio Quartet”: a tratti predomina il rigore formale della tradizione storica europea, subito dopo si infiltrano sonorità estemporanee proprie dei canoni espressivi delle civiltà musicali afro e latino americane.

Questo il cuore della performance che domani, lunedì 13 agosto, si terrà alle 21 in Piazza della Vittoria a Sestola, nell’ambito del festival internazionale “Arte a 6 corde”.

Con due cd all’attivo, il gruppo ha suonato nei maggiori festival europei ed americani. Il suo repertorio accosta cover e composizioni originali interpretate con eleganza strumentale ed equilibrio tecnico – esecutivo, il tutto unito al piacere della contaminazione stilistica che porta il sound jazz verso gli orizzonti ritmici della vera musica nera.



Maurizio Di Fulvio
, chitarrista e leader dell’omonimo quartetto, è diplomato in chitarra classica e si e’ formato artisticamente con musicisti come Bream, Carlevaro, Scofield e Metheny. E’ stato docente di chitarra nei Conservatori italiani di Foggia e Verona e presso l’Istituto Pareggiato di Modena. Tiene corsi di perfezionamento e masterclass nelle Universita’ e in varie istituzioni musicali europee ed americane sull’impiego della chitarra classica nel jazz. Viene spesso invitato come membro della giuria ai concorsi internazionali di chitarra.
Attualmente si dedica all’attività concertistica esibendosi soprattutto in Europa e in America. La sua musica, di matrice jazzistica e latino-americana, è stata registrata e trasmessa da emittenti televisive e radiofoniche di diversi paesi del mondo.
A lui si uniscono, nel “Maurizio di Fulvio Quartet”, Claudio Marzolo, contrabbassista dalla solida preparazione, che, grazie all’utilizzo dell’archetto, passa da accompagnatore a voce solista, creando atmosfere ricche di melodia e musicalità; Marco Contento, percussionista-batterista dal tocco morbido e vellutato, capace di un vigore ritmico tipico dell’estetica nera che interpreta con una creatività esecutiva fatta di trovate insolite ed effetti strumentali; e la voce di Carla Civitella che si scioglie nell’interpretazione raffinata delle sonorità jazz alla maniera del celebre pianista Bill Evans.