Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 30 agosto il ministro degli interni Giuliano Amato afferma: “Buona parte della percezione di scarsa sicurezza di quel 30 % di cittadini che la dichiarano è dovuta, infatti, non tanto alla visibilità del criminale pericoloso, quanto al clima di disordine nel quale vivono le nostre città. All’illegalità diffusa, alla tolleranza che consente gli abusivi più diversi di trovare il contesto ideale per svolgere le loro attività a danno della gente per bene. E in questo clima di insicurezza crescono anche l’ostilità e la diffidenza verso chiunque sia malvestito o malmesso e ci venga vicini. Così anche la solidarietà va a farsi benedire. Va aggiunto che poi l’illegalità diffusa, oltre a generare percezione di insicurezza, finisce per fornire altresì copertura alla criminalità definita “grande”, in quanto crea collusioni e complicità”.

“Tutto questo porta dritto – continua il Ministro dell’Interno – ad una conclusione, serve una lotta alla illegalità a 360 gradi, come fece Rudolph Giuliani , da sindaco di New York. Combattere la piccola illegalità è propedeutico e a volte strumentale a combattere la grande. Ovviamente non sostituisce la lotta alla grande criminalità, ma la deve affiancare e deve creare nelle nostre città il senso di un ordine che è fatto di regole alle quali tutti ci atteniamo e che tutti facciamo rispettare…”
Affermazioni che sottoscriviamo con convinzione e che auspichiamo rappresentino “un’ utile indicazione“ per coloro che a diversi livelli istituzionali sovrintendono alla sicurezza dei nostri concittadini.
E’ la medesima ragione che ci spinge ad apprezzare senza riserve i provvedimenti presi dalla Amministrazione Comunale di Firenze nei confronti dei lavavetri; ed la stessa che dovrebbe sollecitare i nostri amministratori ad affrontare concretamente la situazione che si è venuta a determinare sulle linee dei bus della nostra città. Deve essere assicurata la tutela ai dipendenti dell’ATCM affinché le aggressioni agli operatori da parte di passeggeri senza biglietto cessino una volta per tutte, all’indecente spettacolo dei passeggeri abusivi (un terzo della movimentazione totale annua dei passeggeri?) che costituiscono un’offesa intollerabile al senso civico dei cittadini onesti (per lo più pensionati) che regolarmente pagano le corse oltre a rappresentare un evidente danno economico per l’Azienda pubblica.
La presenza di poliziotti a bordo degli automezzi, così come la introduzione di cabine protette per i conducenti sono proposte utili e condivisibili, temiamo tuttavia che la carenza di personale di cui soffrono le forze di polizia rispetto alle nuove sfide della criminalità rendano impervio il ricorso alle forze dell’ordine che giustamente sono indirizzate verso obiettivi più sensibili dal punto di vista della sicurezza e dell’ordine pubblico. Semmai andrebbe percorsa la strada che vede un incremento di deleghe e di funzioni di polizia da attribuirsi alla Polizia Municipale.

Il tema è delicato, ma noi pensiamo non più procrastinabile e restiamo della opinione che siano maturi i tempi che i bilanci comunali affrontino il tema degli incrementi degli organici delle polizie locali e che a questo scopo siano destinate, anche attraverso l’introduzione di tasse dedicate, risorse importanti.
La lotta all’abusivismo commerciale dovrebbe essere uno dei cardini della iniziativa delle pubbliche amministrazioni. Si deve ripetere senza riserve il principio che si autorizza all’esercizio del commercio su area privata o su area pubblica unicamente chi è in possesso di autorizzazione amministrativa e di partita IVA.
Purtroppo non è così e le amministrazioni hanno la responsabilità prevalente nell’autorizzare, utilizzando gli infiniti excamotage che loro consente la legge italiana, per autorizzare pseudo –
iniziative culturali o benefiche che sono in realtà iniziative commerciali frequentate da soggetti sprovvisti dei requisiti di legge.
Si rischia, in questo modo, di favorire la concorrenza sleale e l’evasione fiscale.
Da ultimo, ci pare doveroso richiamare l’attenzione sui fenomeni di bullismo che sfociano in atti vandalici ai danni beni pubblici e privati.
Occorre che anche questi reati siano perseguiti responsabilizzando e coinvolgendo le famiglie. La strada del risarcimento del danno causato e della destinazione dei colpevoli ai lavori socialmente utili rappresenta a nostro modo di vedere la soluzione che può disincentivare il fenomeno”.

(Confesercenti di Modena)