Intorno al binomio parole-cibo ruota il convegno internazionale “Storia della lingua e storia della cucina in Italia” in programma a Modena dal 20 al 22 settembre, organizzato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Asli (Associazione per la Storia della Lingua Italiana) e patrocinato dall’Accademia della Crusca, principale istituzione per lo studio e la promozione del patrimonio linguistico italiano.

Il convegno si propone un’intensa ricerca dei rapporti e delle numerose “convergenze” della tradizione linguistica e gastronomica nazionale, indagandone le affinità e i punti di incontro. Non è un caso che la sede prescelta sia Modena, città che al secolare prestigio nella cultura filogico-linguistica unisce una forte identità legata alla gastronomia. Infatti tra gli enti patrocinatori ci sono la Provincia, in prima fila nell’opera di valorizzazione dei prodotti tipici di qualità, ma anche il Comune, la Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, mentre i consorzi dei prodotti-simbolo di questa terra – lambrusco, parmigiano reggiano, prosciutto e aceto balsamico tradizionale – sono impegnati per garantire ai momenti conviviali del convegno la presenza della buona cucina modenese.

Seguendo i binari paralleli dello sviluppo della lingua e della cucina italiana dal Medioevo ai giorni nostri, il convegno sarà l’occasione per riflettere su due dei caratteri sentiti all’estero come distintivi della cultura italiana: la musicalità della lingua e l’eccellenza della cucina. Dalla caduta dell’Impero Romano allo sviluppo dei primi ricettari nel Quattrocento, il convegno affronterà tutti i principali nodi e passaggi storici fino all’Unità d’Italia, quando si manifesta pienamente la volontà di unire le tradizioni culturali (e linguistiche) regionali e locali nella nuova e più ampia realtà nazionale.

“Sul piano più strettamente linguistico – spiega la professoressa Cecilia Robustelli, docente di Linguistica Italiana all’Ateneo modenese reggiano, promotrice e responsabile organizzativa del convegno – è utile ricordare che il lessico dell’italiano è ricchissimo di termini alimentari, anche di provenienza dialettale, che aiutano a disegnare una mappa linguistico-gastronomica del nostro paese. La lingua o il dialetto con cui si ‘significa’ un cibo equivale a un forte marchio d’origine del prodotto e della tradizione che ad esso si accompagna”.

Il convegno chiude simbolicamente la VI Settimana della lingua italiana nel Mondo, promossa dal ministero degli Esteri e dall’Accademia della Crusca, dedicata al binomio lingua e cucina.

Al meeting modenese parteciperanno i maggiori studiosi di linguistica italiana provenienti da tutto il mondo e i più famosi e titolati antropologi, storici e cultori dell’alimentazione e della gastronomia, dal rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Alberto Capatti al “gastronauta” Davide Paolini. Tra le numerosissime personalità che a vario titolo parteciperanno, Francesco Sabatini, presidente dell’Accademica della Crusca, e Giovanni Ballarini dell’Università di Parma, vice presidente dell’Accademia italiana della Cucina. Ma anche Gian Luigi Beccaria, docente dell’Università di Torino e volto noto al grande pubblico per la trasmissione televisiva “Parola mia”, il quale aprirà i lavori del convegno, giovedì 20 settembre alle ore 11, con una comunicazione dal titolo “Parole da mangiare”.