Gli impianti di distribuzione carburanti, sia di viabilità cittadina che sulla rete autostradale, rimarranno chiusi per tre giorni, a partire dal prossimo 10 ottobre.

“E’ l’unica risposta possibile”. Così Stefano Campazzi Presidente del Sindacato provinciale dei gestori di impianti di distribuzione carburanti (FIGISC) aderente ad Ascom Bologna.
Il Governo non esce dal suo atteggiamento di chiusura – prosegue Campazzi – non risponde alla richiesta di convocazione della categoria e mantiente in piedi proposte normative che favoriscono, contro ogni principio di libera concorrenza, la Grande Distribuzione e mantengono inalterati i privilegi delle Società Petrolifere.
In questo modo viene cancellata una intera categoria di lavoratori, si sfascia una rete distributiva strategica per il Paese che assicura da sempre capillarità e servizio alla comunità.
Il Sindacato sottolinea nuovamente che non è assolutamente contrario alla liberalizzazione, ciò che si combatte è il principio della “concorrenza sleale” delle compagnie petrolifere a favore della Grande Distribuzione: nello stesso giorno, nel medesimo posto, un identico fornitore di una qualsiasi società petrolifera, vende la benzina al Gestore (impianto di proprietà della compagnia petrolifera) con uno sconto rispetto al prezzo consigliato di € 35 ogni 1000 litri e di € 165 alla Grande Distribuzione sul mercato extra rete (impianto di proprietà della grande distribuzione), con una differenza a favore della GDO del 470 %.
Anche per queste ragioni – conclude il Presidente Campazzi -, oltreché per difendere democraticamente lavoro e diritti legittimi, i gestori intendono, attraverso le agitazioni e le chiusure proclamate di 15 giorni, gridare forte la propria opposizione e indisponibilità ad arrendersi a questi atteggiamenti. Confidando nel fatto di poter contare sulla comprensione e la solidarietà di una larghissima parte della popolazione che, di volta in volta, appare sempre più costretta a difendersi.