«I dati presentati oggi confermano, purtroppo, una situazione che denunciamo da tempo: oltre un terzo delle imprese edili opera in situazioni di grave irregolarità. L’illegalità non è più un caso isolato, ma si sta facendo sistema, con tutte le conseguenze negative che possiamo immaginare».
Lo afferma la Cisl di Modena commentando il resoconto dell’attività di vigilanza nei cantieri svolta dall’Ausl e dalla Direzione provinciale del Lavoro. «Si evidenzia sempre più una sorta di corto circuito in base al quale le aziende che sfruttano i lavoratori in nero li espongono anche ai maggiori rischi dal punto di vista della salute e sicurezza sul lavoro – dichiara Domenico Chiatto, segretario provinciale del sindacato lavoratori edili Filca-Cisl di Modena – Oltre al fenomeno, già ampiamente denunciato, dell’abnorme ricorso al subappalto e del boom degli autonomi e delle partite Iva, nel settore edile si sta accentuando in maniera significativa il lavoro part-time. È una situazione veramente bizzarra, se si considera che le aziende strutturate difficilmente concedono il part-time a chi, soprattutto donne, ne ha veramente bisogno. È chiaro che c’è qualcosa che non va. Anche per questo chiediamo che, oltre al Durc (documento unico di regolarità contributiva), siano applicati quanto prima pure gli indici di congruità, come previsto dal protocollo nazionale sottoscritto con l’Ance, l’associazione delle imprese di costruzioni aderente alla Confindustria».
Dal canto suo Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, sottolinea l’elevato numero (87) di sanzioni penali comminate per mancata formazione, informazione e sorveglianza sanitaria.
«Questo dato evidenzia le gravi responsabilità, mancanze e lacune delle aziende e delle altre figure (coordinatori per la sicurezza e committenti) preposte alla prevenzione e tutela della sicurezza sul lavoro – dice Coscia – Mentre rivolgiamo un plauso agli organi ispettivi, ai tecnici, alle persone coinvolte tutti i giorni in questo difficile compito, chiediamo che proseguano il loro impegno in modo sempre più coordinato e programmato. Affinché risulti veramente efficace, esso va esteso anche ad altri settori che presentano forti criticità, come il facchinaggio e logistica. Inoltre chiediamo alle associazioni di impresa di svolgere un ruolo sempre più attivo per diffondere e radicare la cultura della legalità e del lavoro in sicurezza. Sollecitiamo, infine, gli enti locali – conclude il segretario Cisl – a svolgere pienamente il loro ruolo di controllo del territorio e tutela della coesione sociale».