Entro la fine del 2008 nella compagine societaria di Atcm entrerà un partner industriale, che potrà acquisire una quota di capitale sociale non superiore al 49% e che si occuperà della gestione operativa, con un contratto di servizio di sei anni (eventualmente prorogabili di altri tre nel caso di accordi di bacino) al termine dei quali le quote torneranno di proprietà pubblica e saranno nuovamente rimesse a gara. Lo prevede la delibera approvata ieri sera dal Consiglio comunale con cui si determinano le linee di indirizzo per il tpl e il piano ristrutturazione societaria di Atcm, dando il via libera alle procedure che porteranno alla definizione del bando di gara internazionale con cui sarà scelto il partner.


La delibera è stata approvata verso le 22,30 con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza, ad eccezione di Verdi e Rifondazione comunista che hanno votato contro. I gruppi di opposizione, invece, hanno abbandonato l’aula prima della discussione, criticando attraverso l’intervento di Andrea Galli (An) la decisione di mettere in discussione il tema ad un orario ritenuto non appropriato e rimarcando il fatto che la discussione sul Cpt (che aveva preceduto quella su Atcm) si sarebbe dovuta spostare ad altra data.

La delibera, illustrata in aula dall’assessore alla Mobilità Daniele Sitta, prevede anche una serie di azioni che dovranno essere messe in campo sia dai partner pubblici che dall’azienda stessa in vista dell’ingresso dei privati, a cominciare dall’impegno sul piano infrastrutturale per garantire corsie preferenziali e parcheggi scambiatori, decisivi per dare qualità ed efficienza al servizio, ma anche l’aumento del trasferimento da parte dei Comuni, che salirà da 10 a 20 centesimi di euro a chilometro, dando infine il via libera all’aggiornamento biennale delle tariffe all’interno dell’inflazione. Sitta ha tracciato il quadro che ha portato alla delibera, ricordando le difficoltà economiche dell’azienda determinate in larga parte dagli insufficienti trasferimenti da parte di Stato e Regione, soffermandosi poi sulle azioni messe in campo sino ad oggi, in particolare sul tema della lotta all’evasione, ricordando infine che si andrà ad un’ulteriore proroga della concessione del servizio ad Atcm in attesa dell’esito del bando di gara per l’affidamento.

Nel corso del dibattito Michele Andreana (Ds) ha dato pieno appoggio alla delibera, dichiarando che sarà importante “valutare cosa chiede e cosa porta il partner in termini di contribuito al trasporto e alla riduzione del passivo dell’azienda”, mentre Giorgio Prampolini (Sinistra Democratica) ha sottolineato la necessità che “attraverso il trasporto pubblico si arrivi a ricostruire e sviluppare la produttività della logistica di sistema”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha dato il proprio appoggio alla delibera auspicando una maggiore efficienza e qualità del servizio, seguito da Ubaldo Fraulini (Ds) secondo cui si è di fronte a “un deliberone omnibus, dove c’è di tutto e di più, ma anche delle carenze” e “mancano gli obiettivi dal punto di vista gestionale e si chiedono cose che l’azienda avrebbe di per sé già dovuto avere, anche senza il partner industriale”.

Antonio Maienza (Udeur) ha dichiarato che si esce da una situazione “comatosa” e che la delibera “è coraggiosa perché si eredita una situazione patrimoniale e economica pesante. Andranno tutelati – ha concluso – i diritti dei lavoratori”.

William Garagnani (Ds) ha messo invece in contrapposizione le linee di trasporto ferroviario Modena-Sassuolo e Vignola-Bologna, definendo la tratta modenese “il clandestino della circolazione pubblica modenese caratterizzato da aneddoti fatti di corse soppresse, corse mancanti e altri aneddoti non molto edificanti”, concordando sulla necessità di andare a rilancio dell’azienda, ma avvertendo che “se in quest’anno non si prendono decisioni forti, la gestione privata sarà anche auspicabile, ma non potrà cambiare le cose o fare dei miracoli”.
In fase di dichiarazione di voto Giancarlo Montorsi (Rifondazione Comunista) ha annunciato il voto contrario del gruppo ribadendo la contrarietà “alla modifica della compagine proprietaria e al fatto che, entrando i privati, questi si vadano ad occupare anche della gestione del servizio”.

Nel corso della seduta consiliare, infine, sono state anche approvate tre delibere relative al trasporto pubblico con cui si è andati ad alcune modifiche statutarie di Ato e Amo, approvate con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza, del gruppo Indipendente e voto contrario di Modena a Colori.