Cgil, Cisl e Uil regionali dell’Emilia Romagna aprono la nuova stagione di confronto sui bilanci preventivi degli enti locali e della Regione con un documento di indirizzo e di richieste comuni, che è stato presentato e discusso oggi pomeriggio in un incontro delle strutture territoriali, svolto in sede Cisl regionale.
E’ la prima volta che le tre confederazioni regionali predispongono un documento unitario in materia, favorite dal forte sviluppo della contrattazione territoriale condotta insieme negli anni passati, che in Emilia Romagna ha consolidato un’esperienza importante e diffusa, più che in altre regioni italiane. Ma l’elemento di fondo che ha portato Cgil, Cisl e Uil a questo passo avanti, è la condivisione della priorità che segna l’intera piattaforma: la tutela dei redditi fissi, da lavoro e da pensione. Di qui le richieste dei sindacati, che fanno naturalmente tesoro dell’ultima tornata di bilanci degli enti locali, nella quale ha prevalso l’introduzione o l’aumento delle aliquote Irpef, pur fortemente osteggiata (oggi solo sei comuni, su 341 della regione, sono ad aliquota zero; nel 2006 erano 49).
Innanzitutto Cgil, Cisl, Uil regionali sostengono che bisogna evitare la sovrapposizione di diverse forme di prelievo, che finiscono col pescare nelle stesse tasche: serve dunque una regia tra Regione ed enti locali, per coordinare le scelte sulla fiscalità locale.
I sindacati dicono NO ad ulteriori aumenti delle addizionali Irpef e rivendicano di contrattare la destinazione delle risorse derivanti dagli incrementi passati, verso servizi e politiche sociali.
Le rette dei servizi e le tariffe devono rispondere a criteri di equità e vanno regolamentate in modo coordinato a livello regionale, attraverso l’adozione di strumenti omogenei per stabilire la compartecipazione degli utenti alla spesa (i sindacati indicano l’Isee) e per un efficace sistema di controlli.
Il tema prezzi preoccupa per gli aumenti ingiustificati dei beni di largo consumo e l’alto costo della vita: su questo punto Cgil, Cisl, Uil sollecitano l’avvio dell’ Osservatorio regionale sulla dinamica di prezzi e tariffe – previsto nel protocollo di intesa 2005 tra Regione, Anci, Upi, Unioncamere e rimasto lettera morta – anche con l’obiettivo di sperimentare misure di contenimento dei prezzi.
Altri titoli della piattaforma: casa e politiche abitative, risorse per la non autosufficienza, nidi e servizi educativi, immigrazione e politiche di accoglienza. A partire da questi punti condivisi da Cgil, Cisl, Uil Emilia Romagna, le strutture territoriali potranno adattare le richieste alle rispettive realtà per la contrattazione con gli enti locali.
L’incontro di oggi, che ha varato il documento, è stato aperto dalla relazione di Daniela Bortolotti della segreteria Cgil regionale; concluso dal segretario generale Uil regionale Denis Merloni; presieduto da Domenico Tramonti della segreteria Cisl regionale. E’ intervenuto tra gli altri Franco Andrini a nome dei sindacati regionali dei pensionati Fnp, Spi, Uilp.
(Cgil, Cisl e Uil regionali Emilia Romagna)