Moderata soddisfazione per l’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega per la non autosufficienza, e continua attenzione alle leggi finanziarie predisposte dal Governo e dalla Regione Emilia-Romagna per gli stanziamenti a favore delle persone non autonome o con disabilità. E’ questa la posizione dei segretari generali dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna, che oggi, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche sociali Anna Maria Dapporto e dell’onorevole Katia Zanotti, hanno presentato le proprie rivendicazioni a sostegno delle persone non autosufficienti.


“Con il disegno di legge delega si concretizzano finalmente gli anni di impegno e mobilitazione dei sindacati dei pensionati in difesa dei diritti delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie – dicono Maurizio Fabbri, Franco Andrini e Luigi Pieraccini, rispettivamente segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna -. Il provvedimento del Governo è un successo che premia quanti insieme a noi si sono battuti per una legge di civiltà, a partire dalle 80.000 persone di tutta la regione che nel 2005 hanno firmato per la legge di iniziativa popolare”.

Ma a fronte della soddisfazione per un provvedimento che pone le basi per valutare e rispondere ai bisogni dei circa 3 milioni di persone non autosufficienti che vivono in Italia (211.000 stimati in Emilia-Romagna), per un giudizio pienamente positivo i sindacati dei pensionati si riservano di verificare i reali contenuti del testo emanato dal Consiglio dei Ministri ed esortano comunque il Parlamento ad accelerare i tempi per l’approvazione, in modo da rendere i provvedimenti operativi già dal 2008.

Per la concreta attuazione della legge saranno poi fondamentali i successivi decreti, per la definizione dei quali i pensionati si impegnano già da ora a una nuova mobilitazione nazionale affinché siano recepiti i principi costitutivi della legge di iniziativa popolare, presentata al Parlamento nel gennaio 2006 con un milione di firme raccolte in tutta Italia.

Spi, Fnp e Cisl dell’Emilia-Romagna esprimono però forte preoccupazione per le scarse risorse per adesso destinate al Fondo nazionale per la non autosufficienza, cioè 300 milioni di euro per il 2008, che diventano 400 milioni nel 2009.

“Senza un finanziamento nazionale adeguato e a carico della fiscalità generale non è possibile attuare per davvero la legge e realizzare un’efficiente e omogenea rete di servizi e sostegni su tutto il territorio italiano – spiegano Fabbri, Andrini e Pieraccini -. Le risorse previste dalla Finanziaria sono addirittura inferiori ai 311 milioni di euro che nel 2007 l’Emilia-Romagna ha destinato al Fondo regionale per la non autosufficienza, realizzato in seguito all’accordo triennale firmato il 12 dicembre 2006”.

“Per dare una risposta universalistica a tutte le persone non autosufficienti, indipendentemente da età, condizione e territorio – aggiunge l’onorevole Katia Zanotti, firmataria del testo unico che ha istituito il Fondo nazionale – occorrerebbero dai 5 agli 8 miliardi di euro. La legge delega e lo stanziamento previsto in Finanziaria per il Fondo sono solo un inizio, con cui il Governo si impegna ad affrontare la non autosufficienza”.

Illustrando l’iter parlamentare della legge delega, Katia Zanotti si dice d’accordo con la proposta del ministro Ferrero di prevedere, per il triennio 2008-2010, 1,5 miliardi di euro sulla non autosufficienza. “Nei prossimi giorni – continua la Zanotti – presenteremo un emendamento per incrementare di ulteriori 100 milioni di euro le risorse per il 2008, in modo da alleviare l’enorme peso che ora grava sulle famiglie”.

Uno sforzo in più sulla non autosufficienza è la richiesta che i sindacati dei pensionati rivolgono anche ad Anna Maria Dapporto: “In Emilia-Romagna abbiamo una delle reti assistenziali più diffuse, diversificate e di qualità di Italia – riconoscono i segretari regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil – E’ anche vero, però, che i servizi tradizionali coprono i bisogni di solo il 10% della popolazione ultrasettantacinquenne e che è indispensabile sviluppare la domiciliarità, valorizzando e riconoscendo formalmente il lavoro di cura di badanti, famiglie e associazioni di volontariato”.

“Occorre quindi verificare la coerenza degli interventi fin qui realizzati e garantire la diffusione e l’ampliamento dei servizi verso tutte le persone non autosufficienti, siano anziane o in età lavorativa – aggiungono Maurizio Fabbri, Franco Andrini e Luigi Pieraccini -. E’ necessario che anche da parte dei sindaci ci sia un’assunzione di responsabilità, garantendo che lo stanziamento regionale sulla non autosufficienza sia effettivamente aggiuntivo e non sostitutivo delle risorse locali che devono continuare a essere garantite”.

Infine, i sindacati dei pensionati dell’Emilia-Romagna chiedono alla Regione certezza sulle risorse disponibili per il Fondo regionale sulla non autosufficienza: “Innanzitutto, l’accordo del 2006 prevede che i 311 milioni di euro debbano essere rivalutati ogni anno secondo il costo della vita e che dal 2009 siano destinati al Fondo 200 milioni di euro derivanti dall’addizionale regionale (Irpef e Irap) – sottolineano i segretari dei pensionati dell’Emilia-Romagna -. Al Fondo regionale devono essere poi aggiunte le nuove risorse che saranno messe a disposizione dal Fondo nazionale”.

“Da parte nostra – concludono i segretari dei pensionati dell’Emilia-Romagna – vigileremo affinché tutti i fondi previsti siano realmente destinati alla non autosufficienza e non vengano utilizzati per altri scopi”.

I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna si impegnano quindi ad aprire una nuova fase di concertazione con la Regione, le Aziende Sanitarie e le amministrazioni locali, con l’obiettivo di definire un percorso comune teso al potenziamento del sistema di accesso, valutazione e presa in carico delle persone non autosufficienti.