Oggi la Cisl di Bologna ha presentato le proposte sull’immigrazione del sindacato bolognese.
Alessandro Alberani, Segretario generale della Cisl di Bologna ha illustrato alcune iniziative che il Sindacato intende mettere in campo in quello che può essere considerato “il mese dell’immigrazione: dicembre 2007” in concomitanza del varo del decreto flussi 2007 in vigore dal 1 dicembre.


Il Segretario ha comunicato i dati aggiornati sull’immigrazione: “Sono quasi 400.000 gli immigrati soggiornanti in Emilia-Romagna: circa il 9,2% della popolazione complessiva. La crescita della popolazione straniera residente rispetto al 2006 registra un incremento del 10%. I principali paesi di provenienza sia per l’Emilia-Romagna che per Bologna sono: Marocco, Albania e Romania. Nell’anno scolastico 2006-2007 gli alunni con cittadinanza non italiana sono in Emilia circa 60.000. Nel 2006 risultano occupati in Emilia-Romagna: 223.140 lavoratori stranieri che rappresentano il 15,3% dei lavoratori complessivi; i lavoratori extracomunitari si concentrano prevalentemente nei settori dell’industria, delle costruzioni e nel settore alberghiero. I cittadini stranieri residenti in provincia di Bologna a fine 2006 erano 65.788 di cui 30.319 nel comune di Bologna, 2.000 nel comune di Casalecchio di Reno e 1.400 a Crevalcore. Bologna ha registrato un incremento della presenza straniera in un anno pari al 7,9%. Saranno circa 60.000 in Emilia-Romagna le domande presumibili per i flussi di ingresso di cui circa 14.000 su Bologna”.

Sulla base di questi dati la Cisl di Bologna definisce l’immigrazione una vera priorità per il territorio e si attrezza di conseguenza sia con i propri servizi che con l’attività confederale. Il decreto flussi, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 novembre prossimo, prevede la regolarizzazione di 170.000 lavoratori, suddivisi per accordi bilaterali, per tipologia di lavoro (65.000 colf-badanti) per studio e tirocinio. Le domande, divise per tipologia, dovranno essere spedite a partire dal 15 dicembre.
La Cisl di Bologna si è attrezzata per poter offrire un servizio alle famiglie. Al Centro Servizi Immigrati della Cisl si potranno rivolgere le famiglie ed i datori di lavoro. La Cisl di Bologna ha scelto di dare priorità ed attenzione alle famiglie, che hanno una badante a causa della non-autosufficienza di un componente spesso anziano. Già dalla data odierna le famiglie potranno, gratuitamente, rivolgersi alla Cisl e fissare un appuntamento per presentare i documenti necessari.
Per tutto l’anno 2007 numerosi immigrati si sono già rivolti ai servizi Cisl di Bologna per differenti necessità: oltre 5.000 per consulenze (ricongiungimenti, coesioni) al Centro Servizi Immigrati, 6.000 per l’assistenza fiscale, 2.500 per compilazione ISEE, 4.000 al Patronato INAS per consulenze in materia previdenziale ed infortuni, 3.000 all’Associazione Lavori Atipici e Interinali per consulenze per ricerca di lavoro e formazione, 500 per l’assistenza ai datori di lavoro domestico , 700 per consulenze al sindacato inquilini.

“Dicembre mese dell’immigrazione” poiché oltre al decreto flussi il 2 dicembre ci sarà il voto – in Provincia e nei quartieri bolognesi- per la rappresentanza della popolazione straniera. Saranno circa 43.000 le persone immigrate chiamate alle urne per eleggere i rappresentanti che andranno a formare il Consiglio degli Stranieri. Tale Consiglio potrà esprimere pareri e proposte su tutte le materie di competenza del Consiglio Provinciale con un parere obbligatorio sulle proposte di Bilancio preventivo e le spese riguardanti il settore dell’immigrazione. Nella stessa data anche nei nove quartieri bolognesi verranno eletti 5 rappresentanti che designeranno, successivamente, un presidente.
La segreteria della CISL Bologna ha sottolineato alcune problematiche di livello nazionale sull’immigrazione : la necessità di rivedere la legge Bossi-Fini, che continua con questo meccanismo ad attuare procedure – come quelle dei flussi- che comprovano una presenza costante di lavoro nero nella nostra economia, meglio sarebbe per il sindacato bolognese la realizzazione di un permesso di soggiorno per la ricerca di lavoro. Inoltre i due anni della validità del permesso di soggiorno sono pochi, potrebbero – secondo il sindacato di Via Milazzo- aumentare almeno a tre orientandosi così verso le normative europee.
La Cisl di Bologna non ha risparmiato una critica anche verso il Comune di Bologna, reo di non avere accolto la richiesta di una politica per l’integrazione più attenta. In particolare si denuncia la mancanza dei cosiddetti alberghi popolari che potrebbero, a Bologna ed in provincia, risolvere i problemi della prima accoglienza. Occorre inoltre lavorare meglio sul tema colf-badanti sostenendo, nelle politiche di bilancio, le famiglie che con l’assunzione della badante sgravano di costi la collettività con politiche di “domiciliarità”.
Sul tema del lavoro – sottolinea inoltre la Cisl – bisogna dare più applicabilità alla circolare Amato per combattere il lavoro nero.