In merito agli articoli di stampa pubblicati in data 4 dicembre ed in data odierna su un caso rilascio della residenza da parte dell’ufficio Anagrafe del Comune di Reggio Emilia, si precisa che il caso ivi riportato riguarda una richiesta di residenza di un cittadino straniero in possesso di tutti i requisiti di legge per la richiesta e regolarmente soggiornante in Italia.

L’ufficio Anagrafe è tenuto per legge ad effettuare un accertamento, che consiste principalmente in un sopralluogo per verificare la dimora abituale, e cioè il fatto materiale di abitare nell’appartamento, cosa che si è puntualmente riscontrata in quel momento.
In base alla legge anagrafica ed a disposizioni del Ministero dell’Interno, l’Anagrafe non può subordinare la residenza ad alcuna condizione che non sia il fatto di dimorare nell’appartamento, e quindi il consenso del proprietario o l’esistenza di un valido contratto d’affitto non è un elemento che la normativa anagrafica considera necessario per concedere la residenza.
Non vi è quindi alcuna gestione “politica” della residenza, ma l’applicazione delle norme di legge e delle disposizioni del Ministero dell’Interno, che regolano la materia. I problemi relativi ai diritti di alloggio derivanti da contratti di locazione sono e restano di competenza degli organi giurisdizionali.

La proprietaria dell’appartamento in questione ha comunicato all’ufficio Anagrafe che quel cittadino non abitava più nell’immobile, e sono stati subito adottati i provvedimenti in ordine alla sua cancellazione dall’Anagrafe.
Pertanto non vi è stato nessun dietrofront dell’Anagrafe, che ha continuato a rispettare le regole che disciplinano le residenze.