Attività di bar e ristorazione collegate a librerie e gallerie d’arte, ma anche a salumerie e pescherie, così come già sperimentato in occasione della Notte Bianca o delle inaugurazioni di zone riqualificate della città: sono queste alcune delle possibilità introdotte dalla delibera “Criteri di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande” approvata ieri dal Consiglio comunale.

I nuovi criteri di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni prevedono la valorizzazione di prodotti tipici in osterie e trattorie, l’apertura di esercizi a tema legati ai cibi etnici, l’apertura in luoghi riqualificati, locali a misura di famiglia e di bambino, la priorità ai menù per persone con intolleranze alimentari o celiachia, possibilità di aperture domenicali, serali e festive.
Particolare attenzione è posta nei confronti dei prezzi, da contenere e rendere alla portata dei giovani, considerato che Reggio è sempre più città universitaria. In tal senso, sono previste offerte rivolte a giovani studenti universitari nell’ambito delle convenzioni di Carta giovani, il progetto dall’assessorato Scuola, università e giovani. Per le nuove autorizzazione spazio inoltre alle imprese giovanili e femminili.

“La delibera – ha detto l’assessore alle Attività produttive e Città storica Mimmo Spadoni – ha come obiettivo favorire l’insediamento di nuove attività commerciali, per innalzare il livello di competitività e concorrenza; accrescere la qualità dei servizi offerti con nuovi format commerciali e rispondere alle esigenze di incontro e relazione in centro storico e all’esterno di esso. Il nuovo strumento di programmazione introduce infatti non solo quantità, ma sopratutto qualità e innovazione dell’offerta”.

La pianificazione dell’Amministrazione comunale prevede, per i cinque anni fra il 2007 e il 2011, il rilascio di 44 nuove autorizzazioni di cui, nel solo 2007, dieci per il centro storico e altre dieci per i quartieri esterni alla circonvallazione. Fra il 2008 e il 2011, altre 12 autorizzazioni in centro storico e 12 negli altri quartieri (tre per ogni anno). Gli esercizi pubblici passerebbero quindi fa 495 a 539, ma la vera novità del documento sta appunto nelle novità introdotte in materia di opportunità commerciali e di qualità dell’offerta.

Riguardo alla quantità di esercizi, l’assessore alle Attività produttive e Città storica Mimmo Spadoni ha rilevato che “il rapporto fra numero di esercizi e abitanti a Reggio è il più basso in Emilia-Romagna: un esercizio ogni 317 abitanti. Città vicine come Parma o più piccole come Piacenza hanno un rapporto decisamente migliore”.
Sulla liberalizzazione del settore, “la pianificazione delle autorizzazioni richiesta dalla legge regionale non permette una liberalizzazione a tutti gli effetti, ma l’introduzione di
questi criteri qualitativi e quantità contribuisce a stimolare l’innovazione e a rispondere alla domanda”.

Per la definizione dei criteri di programmazione, è stata predisposta una relazione tecnica, che è parte integrante della deliberazione. Per la raccolta dei dati necessari alla stesura dell’analisi tecnica, si è provveduto, sulla base degli indirizzi regionali, a rilevare l’evoluzione demografica, in crescita a Reggio; la consistenza e caratteristiche fondamentali dell’offerta complessiva; l’evoluzione delle dinamiche dei consumi; le priorità di ordine urbanistico; la vocazione delle diverse zone del territorio comunale; la presenza di progetti di valorizzazione commerciale e la previsione di insediamento di grandi strutture di vendita e il recupero di aree o edifici di particolare pregio.

La programmazione si pone altresì l’obiettivo di sviluppare alcune zone che rivestono un ruolo importante per la città, con particolare riferimento al centro storico. Pertanto, oltre ai dati indicati dalla Regione, si è ritenuto opportuno raccogliere elementi di conoscenza più approfonditi e una maggiore analisi di dettaglio. Sono così state realizzate due indagini.
Una è stata effettuata direttamente dal Comune e ha riguardato la qualità dell’offerta negli esercizi del centro, considerando indicatori come saletta fumatori e saletta per la somministrazione, distesa estiva, bagno a norma per diversamente abili, somministrazione di primi piatti nell’intervallo del pranzo, somministrazione di prodotti tipici.
Un’altra indagine, mirata alla verifica del grado di soddisfazione dell’utenza e delle aspettative dei fruitori dei servizi, è stata realizzata in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. La ricerca, condotta con interviste all’utenza ha rilevato i modelli di comportamento prevalenti nell’utilizzo dei pubblici esercizi, dedicando un’analisi puntuale della dotazione attuale, al grado di soddisfazione che produce e al potenziale ruolo di ogni format nell’eventuale prospettiva di ampliamento dell’offerta esistente.

Il documento, che ottempera alla programmazione prevista dalla legge regionale 14 del 2003 e dalle direttive del 2004 collegate alla stessa legge, è stato approvato con 19 voti favorevoli (Pd, Prc, Italia Popolare), 6 voti contrari (An, FI, Udc, Gente di Reggio) e 2 astensioni (Pdci).