Stupore e disappunto è quanto ispirano le dichiarazioni dell’Assessore Comunale Sitta e del consigliere Fraulini quando asseriscono che la “carenza di alberghi a Modena è risaputa”.
A dichiararlo è il Presidente Provinciale Federlaberghi – Ascom Confcommercio Amedeo Faenza che guarda con costernato disappunto all’avvio del progetto di riqualificazione del comparto ex Caviro in zona fiera dove è prevista la costruzione ed apertura di un nuovo albergo di 76 camere, oltre alla possibilità di “realizzare alberghi in tutti gli interventi direzionali avviati”.

L’insieme rivela la sconcertante assenza di qualsiasi fondamento tecnico ed economico.
A Modena infatti – insiste Faenza – di certo non mancano alberghi. Ce ne sono oltre 30 nel solo capoluogo, coprono tutta la gamma delle stelle e offrono servizi e location di tutto rispetto.
Ciò che sembra mancare davvero a Modena sono le infrastrutture di qualità, di supporto al turista e al visitatore, che attualmente non permettono alla nostra città di attrarre in modo significativo quote di turisti sempre più numerose.

Infatti il turista viene a Modena continua Faenza – ma nella stragrande maggioranza dei casi non vi pernotta, se non per impegni di lavoro. Questa “diagnosi” sullo stato di salute della nostra offerta turistica era stata condivisa da tutti, imprenditori ed enti pubblici (Regione, Provincia e Comune di Modena), non più tardi di 2 mesi fa, in occasione del convegno “Investire sul Turismo” organizzato da Federalberghi Confcommercio Modena.

Proprio a fronte di tale evento e confronto, le dichiarazioni dell’Assessore Sitta ci paiono ancora più sorprendenti, infatti sembra non conoscere i dati di occupazione delle strutture ricettive relativi all’anno 2006 diffusi dalla provincia di modena, che non vanno oltre il 50% di occupazione annuale della capacità ricettiva modenese, con sofferenze superiori in alcune zone come, ad esempio, Carpi e Sassuolo. Infine è priva di fondamento questa continua volontà di inserire le strutture alberghiere nei progetti di costruzione di centri direzionali, una tantum, a soli fini speculativi. Per rilanciare in maniera seria ed efficace il comparto turistico modenese, è necessario definire un piano regolatore degli insediamenti e delle infrastrutture turistiche integrato da un piano strategico di promozione e commercializzazione turistica.
Ci chiediamo – conclude Faenza – quando veramente si affronterà con serie intenzioni il tema dell’adeguamento delle infrastrutture e dei servizi per il turista migliorandone la qualità per fare di Modena una vera ed ambita meta turistica.