L’ufficio di Presidenza della Conferenza Metropolitana dei Sindaci della provincia di Bologna e le organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL, hanno firmato questo pomeriggio a Palazzo Malvezzi un accordo sulle problematiche
del governo del territorio ed in vista della formulazione dei bilanci previsionali 2008 dei Comuni del territorio provinciale e della Provincia.


Dopo gli accordi del 2005 e 2006, sui quali i firmatari danno un giudizio globalmente positivo, con l’accordo del 2007 l’Ufficio di Presidenza della
Conferenza Metropolitana di Bologna e i sindacati ne hanno aggiornato le
motivazioni ed i contenuti e delineato l’evoluzione. Le aree di confronto, di concertazione e di contrattazione con le
organizzazioni sindacali sono tre: legge finanziaria, problematiche di carattere metropolitano, politiche delle entrate (tributarie e tariffarie).

La prima area riguarda il quadro normativo nazionale e il giudizio sulla finanziaria, sulla quale il confronto fra le parti ha portato a condividere
le valutazioni che seguono. La legge finanziaria 2008, pur rappresentando un passaggio importante in direzione del risanamento dei conti pubblici, della determinazione delle
condizioni del consolidamento dello sviluppo, di una diversa politica redistributiva verso i ceti meno abbienti, non rappresenta ancora un
momento di svolta delle relazioni fra Governo e autonomie locali. Permangono limiti, quali, per le organizzazioni sindacali, le insufficienti
risorse deputate a sostenere il lavoro, in particolare quello pubblico (CCNL), la formazione, la ricerca e l’innovazione e, per quanto riguarda gli Enti Locali, l’azione e gli investimenti dei Comuni e delle Province.

Con il provvedimento sull’ICI la legge di bilancio compie un passo indietro in fatto di federalismo fiscale, in direzione di un ritorno al centralismo
statale, che è in netta contraddizione con l’articolo 119 della Costituzione.
La stessa soluzione individuata dalla legge di Bilancio al fine di eliminare la norma sui ticket sanitari, obiettivo politico assolutamente
condiviso dalle parti ed a lungo perseguito, rischia di tradursi nei fatti in un taglio ai trasferimenti dello Stato agli Enti locali riducendo in parte, per questi ultimi, la possibilità di operare scelte a vantaggio dei propri cittadini per mancanza di una adeguata copertura finanziaria.

Si è introdotto un provvedimento di riassetto istituzionale sulle comunità montane che modificherà la mappa degli attuali ambiti associativi, con il rischio di cancellare anche le esperienze positive realizzate sul nostro
territorio in tema di erogazione dei servizi in forma associata, con i conseguenti risparmi e le maggiori efficienze che si sono realizzati.
Nell’approfondire la prospettiva del federalismo fiscale occorre farsi carico di un problema importante per alcuni Comuni del nostro territorio, che potrebbe portarli a non rispettare il patto di stabilità sulle spese di cassa per investimenti. Si tratta dei Comuni che negli anni 2003-2005 oppure 2004-2006 hanno compiuto investimenti straordinari su scuola, nidi e
impianti sportivi in generale che oggi debbono essere pagati. I limiti imposti dalla legge finanziaria penalizza proprio quei Comuni che hanno realizzato investimenti a vantaggio dei cittadini e che oggi si vedono impediti ad utilizzare la leva dell’indebitamento, pur avendone le condizioni, e sono costretti, se vogliono mantenere gli impegni assunti, a
ricorrere all’imposizione locale.
Il secondo ambito di problematiche riguarda temi di carattere metropolitano, a partire dalla questione delle nuove infrastrutture necessarie per il nodo di Bologna, sulle quali Istituzioni locali e organizzazioni sindacali ritengono necessario fare fronte comune nei confronti del Governo per fare partire le opere che il territorio bolognese aspetta ormai da molto tempo. Sono stati, inoltre, temi di confronto e di concertazione le politiche di governo del territorio, le politiche abitative, l’offerta formativa, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo socio-economico del territorio.

Sul tema della sicurezza sul lavoro si evidenzia che nel corso del 2007 alle Province sono state attribuite funzioni di coordinamento delle
politiche di salute e sicurezza sul lavoro, che dovranno tradursi in interventi e misure atte a garantirle. In tale ottica si è concordato
sull’estensione a tutti i Comuni e stazioni appaltanti della Provincia, dell’esperienza già in atto nel Comune capoluogo, apportando gli opportuni adeguamenti discendenti dall’adozione della nuova Legge (123/2007) in
materia di appalti.

La Provincia e i Comuni dell’area metropolitana inoltre hanno avuto un ruolo di forte promozione e di stimolo sul tema della rappresentanza delle popolazioni immigrate attraverso la creazione del Consiglio degli Stranieri
le cui elezioni si sono tenute recentemente ed i Comuni si impegnano a proseguire in direzione di una effettiva rappresentanza e partecipazione
degli stessi alla vita della comunità locale.


Il terzo ambito di problematiche oggetto di accordo riguarda i livelli di competenza comunale, sui quali la Conferenza ha ruolo di indirizzo politico
e di elaborazione di scelte strategiche d’area vasta, mentre le singole azioni poste in campo dai Comuni stessi rimangono nella piena disponibilità
della loro autonomia e responsabilità.

In tema di politiche delle entrate, tributarie e tariffarie, materia di ambito comunale o distrettuale, le parti hanno concordato sulla necessità che da parte degli Enti locali del territorio metropolitano debba essere
prestata una forte attenzione a porre in essere politiche miranti alla salvaguardia dei redditi da lavoro dipendente e dei pensionati, che negli
ultimi anni hanno subito una grande contrazione dovuta all’aumento del
costo della vita cui non è corrisposto un proporzionale aumento dei redditi
stessi. Sui temi tariffe ed ISEE le parti hanno deciso di avviare un confronto di
merito a livello distrettuale, confermando quanto sottoscritto nell’accordo del 9 dicembre 2005 e riproposto nell’accordo del 16 dicembre 2006.



Le parti hanno richiamato la condivisione dell’Accordo per la costruzione del nuovo welfare provinciale sottoscritto dall’Ufficio di Presidenza della Conferenza Metropolitana, dalle organizzazioni sindacali e dalle Associazioni socio-economiche del territorio.