Il presidente del Consiglio Romano Prodi passerà il capodanno sulle Dolomiti come fa oramai da vent’anni, ma prima di partire da Bologna è tornato sul tormentone della durata del suo governo liquidando le critiche con un gioco di parole: “Io duro perché faccio. Non è che faccio perché duro. Se no sarei già caduto mille volte”.

Per il prossimo anno Prodi ha augurato agli italiani molta serenità ed anche un minimo di capacità di stare insieme, di lavorare insieme e di sperare insieme. Non poteva mancare un riferimento alla situazione del Pakistan precipitato nel caos dopo la morte di Benazir Bhutto, ma secondo Prodi occorre non perdere la speranza.