Legambiente Emilia Romagna torna – con una nota – sul tema dell’inquinamento da traffico e sulle misure da assumere sostenendo la necessità di interventi strutturali per contenere la mobilità
su gomma e potenziare i mezzi pubblici e i
sistemi di mobilità leggera.
Gli ecopass come quello adottato a Milano possono contribuire a finanziare questi interventi e dovrebbero investire però le aree urbane e non solo i centri storici.
L’associazione ambientalista ha contestato duramente la liberalizzazione degli accessi alle città durante il periodo natalizio deciso da quasi tutte le amministrazioni comunali dei maggiori centri urbani che ha investito anche le ZTL (zone a traffico limitato). Ed ora dalla Direzione Regionale di Legambiente si evidenzia la situazione dell’aria registrata nelle 9 città
capoluogo (più Imola), dal quale esce un bilancio
pesantissimo per quanto riguarda le polveri
sottili usando le misurazioni ufficiali del PM
10, pubblicate sul sito dell’ARPA dalle quali
risulta che nel periodo che va dalla vigilia di
Natale al 2 gennaio ci sono stati sforamenti
generalizzati rispetto ai limiti fissati dalla
normativa europea. Infatti 4 di esse (Parma,
Reggio E., Modena e Forlì) registrano 10
superamenti del limite di 50 ug/m3 su 10
misurazioni; Piacenza sta dentro i limiti solo il
giorno di Natale; Rimini soltanto ieri, 2
gennaio; Bologna solo per due giorni su 10 a
Capodanno; Ferrara su due giorni (uno dei quali
raggiunge il limite ma non lo supera). E’ migliore la situazione a Ravenna (solo uno sforamento a Capodanno) e a Imola (3 sforamenti su 10 misurazioni.
“Anche questa – continua la nota di Legambiente –
è una conferma ulteriore che la politica del
traffico in atto anche in Emilia Romagna, non sta
facendo i conti con i danni alla salute e i
cambiamenti climatici provocati dalla produzione
di anidride carbonica addebitata in gran parte al
traffico su gomma. Prova ne sia la corsa alle
ulteriori infrastrutturazioni autostradali
registrata anche in occasione della finanziaria
2008 che invece ha aggravato le carenze sempre
più serie che colpiscono i servizi di trasporto
collettivo (treni regionali e autobus in
particolare) e la marginalità in cui versano le forme di mobilità leggera”.




