Continua il tour del mammografo mobile dell’Azienda USL di Bologna. Dal 7 gennaio, e fino al 31, a Budrio. Il mammografo mobile, acquisito dall’Azienda lo scorso maggio grazie al contributo di 400.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, che ha finanziato l’intero acquisto, stazionerà fino al 31 dicembre in Piazza Matteotti a Budrio pronto ad accogliere le donne di età compresa fra 50 e 69 anni, che hanno ricevuto l’invito, tramite lettera personale inviata a domicilio, nell’ambito del Programma di Screening. A bordo dell’unità mobile, un Tecnico di Radiologia effettuerà la mammografia.
“L’utilizzo del mezzo mobile – dichiara Carlo Castelli, sindaco del Comune di Budrio – ha l’obiettivo di raggiungere i Comuni in maniera più capillare per sensibilizzare maggiormente la popolazione femminile e rendere più facile l’adesione all’invito del programma di screening organizzato dall’Azienda USL di Bologna. Sono già molte le donne residenti a Budrio che hanno aderito al programma di screening, un ottimo segnale che sottolinea sempre più l’importanza di prendersi cura della propria salute”. In questo primo passaggio del mammografo a Budrio (il mammografo sarà di nuovo presente nella piazza cittadina in aprile) sono già state invitate 684 donne. Nei primi due giorni di permanenza nel Comune su 76 donne invitate si sono presentate ed hanno eseguito la mammografia in 54 (71%). La media di adesione al programma di screening dell’Azienda Usl, nel distretto Pianura Est è del 64%. Il tour del mammografo proseguirà nei mesi di febbraio e marzo a Castenaso, poi Molinella e successivamente a Granarolo per ritornare ad aprile a Budrio.
Eventuali informazioni possono essere richieste al Centro Screening allo 051 6644819 dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00.
1100 sono i tumori, di cui il 45% inferiori a 1 cm, diagnosticati grazie allo screening per la prevenzione del tumore della mammella, attivato dall’Azienda USL di Bologna alla fine del 1997 e arrivato al 5° round di invito. Si tratta di lesioni di piccole dimensioni: scoprirle in tempo rappresenta l’obiettivo fondamentale del programma. Più del 90% delle donne, infatti, a cui viene diagnosticato un tumore inferiore a 1 cm se trattate adeguatamente, anche a distanza di 10 anni sono libere dalla malattia. Le diagnosi di tumori maligni, nelle donne aderenti allo screening, sono progressivamente diminuite dal 6,1 al 4,7 per 1000. Dall’inizio dello screening, inoltre, è aumentata la percentuale di tumori non ancora invasivi (dal 14 al 21%), ed è diminuita la percentuale di tumori in stadio più avanzato ( dal 36 al 26%). Di conseguenza la percentuale dei trattamenti chirurgici conservativi è aumentata dal 68% all’83%. Nel biennio 2005-2006 sono state invitate al programma di screening 97.364 donne e 62.909 hanno aderito.
Il mezzo mobile, attrezzato con un mammografo digitale di ultima generazione, fa capo all’unità operativa di Senologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna diretta da Gianni Saguatti. L’indagine mammografica viene effettuata da un tecnico radiologo, e gli esami successivamente valutati da un medico dell’unità operativa di Senologia dell’ospedale Maggiore.
Lo screening in Emilia Romagna
Il carcinoma della mammella con il 17% del totale dei decessi neoplastici rappresenta ancora oggi il tumore più frequente nelle donne. La probabilità di ammalarsi aumenta progressivamente con l’età. Circa il 48% dei casi insorge nella fascia di età 50-69 anni. In Emilia-Romagna 150 donne ogni 100.000 residenti ogni anno si ammalano di tumore alla mammella. In Emilia Romagna lo screening mammografico è stato attivato nel 1996 L’adesione all’invito è del 70% (su 445.088 donne invitate 312.631 hanno aderito al programma). In Italia è del 60%. Oltre l’87% delle donne con tumore della mammella sono vive dopo 5 anni. Questo risultato è tra i migliori a livello italiano ed europeo. Dall’inizio degli screening sono stati diagnosticati 1088 carcinomi in fase iniziale e 5988 carcinomi invasivi. Le diagnosi di tumori maligni fra le donne aderenti allo screening sono progressivamente diminuite dall’8,4 ‰ al 5,3 ‰.