Sulle manovre intorno alla Banca Popolare dell’Emilia-Romagna intervengono oggi i sindacati interni Dircredito–Falcri–Fiba–Fabi-Fisac–Uilca. Innanzitutto smentiscono quanto affermato da esponenti dell’”Associazione azionisti per lo sviluppo della Bper” a proposito di una sostanziale condivisione dei dipendenti verso l’iniziativa dei “frondisti”.

«L’accusa di immobilismo rivolta a Bper, in particolare al suo presidente e all’amministratore delegato, contrasta in modo evidente con la crescita dimensionale della banca che, dalla locale Popolare di Modena, nel volgere di non molti anni è divenuta capogruppo di un gruppo bancario che si colloca tra i primi a livello nazionale, con un invidiabile stato di salute e uno sviluppo avvenuto nel rispetto dei diversi soggetti coinvolti.
Il ruolo del sindacato nel processo di crescita della banca si è attuato attraverso un confronto critico, a volte duro, ma sempre finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise, dialogando in modo franco e trasparente con la controparte datoriale nell’ottica del bene comune aziendale e nella consapevolezza della validità e attualità del modello cooperativo delle Banche popolari che ha portato, in tutti questi anni, benefici a tutti i soggetti coinvolti: soci, clienti, dipendenti e territorio».

Dircredito–Falcri–Fiba–Fabi-Fisac–Uilca incontreranno dopodomani – venerdì 25 gennaio – l’amministrazione della banca per discutere della situazione. Nel frattempo manterranno una costante attenzione ai fatti che potranno svilupparsi nel corso dei prossimi mesi, senza pregiudizi né appiattimenti su posizioni altrui, denunciando senza alcuna remora ipotesi che non ricadano nell’interesse e a tutela dei dipendenti, a garanzia di uno sviluppo duraturo della banca.