“Io sono per un Paese che, al di là di chi governa, di fronte a emergenze sanitarie, civili e che riguardano l’immagine internazionale del paese, sappia scendere in campo e farsi carico del problema. Per questo la Regione Emilia-Romagna ha risposto alla richiesta del Presidente del Consiglio di smaltire una parte dei rifiuti provenienti dalla Campania. Non per una semplice forma di solidarietà nei confronti del governatore Bassolino, ma perché ci trovavamo di fronte a un’emergenza nazionale, che andava al di là della stessa Campania e che coinvolgeva tutto il Paese. Abbiamo fatto questa scelta per dovere istituzionale e senso di responsabilità”. Con queste parole il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ha riferito ieri all’Assemblea legislativa sulla questione rifiuti provenienti dalla Campania.
“La verità sta nei fatti” – ha sottolineato Errani, ricordando anche la crisi dei rifiuti lombardi del 1997. Riferendosi poi sia alla percentuale limitata di rifiuti accolti – pari all’ 0,2% del totale dei rifiuti prodotti annualmente in Emilia-Romagna – sia alle garanzie chieste e ottenute riguardo alla loro qualità e alle modalità di trattamento e smaltimento, Errani ha aggiunto: “su una cosa voglio essere chiaro: con questa scelta non abbiamo in alcun modo leso i diritti degli emiliano-romagnoli. Né dal punto di vista della qualità dell’aria , né della salute, né più in generale delle garanzie ambientali”.
Al 21 gennaio la discarica di Imola ha accolto circa 650 tonnellate di rifiuti (su un totale di 3mila previste), mentre la discarica e l’impianto di termovalorizzazione di Modena circa 700 tonnellate (su un totale di 2mila). In entrambi i casi le operazioni stanno avvenendo nel rispetto di tutte le condizioni di garanzia poste dalla Regione, con il controllo di Arpa e dei nuclei ambientali dei Carabinieri.
Nella sua relazione di apertura dei lavori, l’assessore regionale all’ambiente e allo sviluppo sostenibile Lino Zanichelli, ha fatto il punto sulla situazione di conferimento dei rifiuti campani in Emilia-Romagna. Zanichelli si è poi soffermato sulla situazione in Emilia-Romagna in cui la produzione di rifiuti urbani è stata nel 2006 di 2.891.000 tonnellate cui devono sommarsi 10.500.000 tonnellate di rifiuti speciali che arrivano a circa 12 milioni secondo le stime Quasco relative anche ai rifiuti provenienti dalle costruzioni e demolizioni. La raccolta differenziata è cresciuta in dieci anni, passando dall’11,7% al 36,3% come dato medio regionale, con punte del 47,2%.
“Prevenzione e riduzione dei rifiuti, potenziamento della raccolta differenziata, insieme al recupero e al riciclaggio, ma anche capacità di realizzare impianti di smaltimento sicuri e in grado di produrre energia – ha detto l’Assessore regionale – sono gli strumenti su cui impostare le politiche per il futuro. Per realizzare una strategia che garantisca un ciclo integrato dei rifiuti sostenibile per il territorio e per le future generazioni”.