Coi risparmi dei buoni pasto l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena sosterrà l’iniziativa “Adotta un letto nell’ospedale di Tanguiéta”, città dello stato africano del Benin che con una capienza di 230 letti, serve una popolazione di 70.000 abitanti.

L’ospedale è stato aperto dal Fatebenefratelli nel 1970 ed è meta di 5.000 ricoveri all’anno ed esegue 2.000 interventi chirurgici. Il nosocomio – inserito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel pool di ospedali che partecipano al progetto di cura dei sieropositivi e malati AIDS – si occupa dei bambini malati di Aids, poliomelite, oppure affetti da malnutrizione, o esposti alle tante malattie infantili che sono la diretta conseguenza del sottosviluppo di quella regione del continente. Per curare questi malati occorro tecniche sofisticate e personale specializzato in un Paese che per le sue condizioni di estrema povertà non è in grado di assicurare l’assistenza sanitaria gratuita.
“Un giorno di degenza – spiega Don Ilario Cappi, parroco della Beata Vergine della Salute, la parrocchia degli ospedali modenesi – costa 15 euro, 10 giorni 150 euro, 30 giorni 450 euro, e così via. Il nostro appello è che qualcuno si faccia carico delle spese di degenza secondo le proprie possibilità”.

Questo appello, rilanciato nel messaggio di auguri di Natale dal diretto-re Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena dottor Stefano Cencetti, è stato raccolto da tanti dipendenti, parenti e pazienti del Policlinico di Modena che a tutt’oggi hanno donato complessivamente oltre 8.000 euro direttamente nelle mani di Don Ilario, il quale a Pasqua tornerà in Benin per toccare con mano i problemi dell’ospedale di Tanguièta portando ai malati di quel Paese il conforto e la solidarietà dei modenesi che si sono mobilitati attorno all’ambizioso progetto di rendere possibile la presa in carico del funzionamento di un intero reparto ospedaliero.
Queste donazioni potranno aumentare a partire da domani, 15 febbraio 2008, grazie all’impegno dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e di CIR che ripropon-gono l’ormai collaudato schema di “Dona ciò che non mangi”.

Il valore dei buoni pasto eccedenti, non utilizzati dai dipendenti del Policlinico nel periodo compreso tra il 15 febbraio e il 15 agosto 2008, sarà devoluto a favore di Uniti per Tanguiéta e Afagnan ONLUS che si occuperà di utilizzarlo per le spese di degenza dell’ospedale africano. L’operazione sarà possibile solo servendosi del servizio di ristorazione del Policlinico.
L’iniziativa ‘Dona ciò che non mangi’ è giunta così alla sua quarta edizione. Nel 2004, vennero raccolti circa 11.000 euro per aiutare due ospedali nello Zimbabwe, gestiti da medici missionari, sostenuti dall’associazione modenese Luisa Guidotti – ONLUS. Nel 2006 l’iniziativa Un ponte per la vita ha raccolto quasi 8.000 euro in favore di ASEOP, per sostenere le cure oncologiche per i bambini ricoverati all’Hospital General Niños de Acosta Ñu di Assuncion in Paraguay. Nel 2007 Vivere senza AIDS ha raccolto 6.500 euro che hanno permesso acqui-stare reagenti necessari al laboratorio per il monitoraggio delle terapie antiretrovirali per l’Ospedale di Lugarawa, in Tanzania.

“Il Policlinico – ha commentato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena dottor Stefano Cencetti – da sempre vicino alle organizzazioni di volontariato, attraverso questa convenzione, rafforza il suo impegno a sostegno di fondamentali e validi progetti di assistenza sanitaria nei Paesi africani e in altre parti del mondo, finalizzati a sconfiggere malattie endemiche che compromettono drammaticamente le attese di vita di queste popolazioni. Per questo motivo abbiamo aderito con entusiasmo a questa nuova iniziativa umanitaria che testimonia l’attenzione e lo slancio dei modenesi verso quanti soffrono. Rin-grazio tutti coloro che già hanno donato singolarmente e coloro che, a partire da domani, doneranno parte del proprio buono pasto con un sacrificio piccolo nella sostanza ma grande nel significato”.