L’episodio di commercio abusivo segnalato lo scorso 2 febbraio al nostro giornale da un cittadino, che ci aveva fornito anche un filmato in cui riprendeva strani movimenti di merci al Bazar Marrakesh di via Circonvallazione 235, è finito in consiglio comunale.
Nella seduta di martedì sera il Sindaco Graziano Pattuzzi ha risposto all’interrogazione del consigliere di Alleanza Nazionale Luca Caselli confermando che il negozio non ha i permessi per essere aperto, il primo cittadino ha però sottolineato che la liberalizzazione del commercio, sancita del decreto legislativo 114 del 1998 ha fortemente semplificato le procedure per l’apertura dei negozi: basta presentare la domanda al comune con la documentazione necessaria e si può aprire.
I titolari dell’attività commerciale hanno presentato la domanda lo scorso 27 dicembre, data la mancanza di alcuni documenti il 7 gennaio è stata sospesa la procedura, a tutt’oggi quindi l’attività del negozio non può svolgersi.
Il Sindaco ha confermato che dopo le segnalazioni del cittadino sono partiti i controlli della Polizia Municipale che però non hanno mai assistito a vendite di merce, da qui l’impossibilità a prendere qualsivoglia provvedimento. Una risposta che non ha soddisfatto il Consigliere Caselli convinto che l’unico modo di risolvere la situazione del commercio a Braida, dove non si rispettano gli orari e si vende anche merce avariata, sia quella di fare controlli quotidiani così da scoraggiare comportamenti illeciti.
L’atro motivo di contesa tra il Sindaco e il Consigliere la scarsa considerazione incontrata dal cittadino nel momento in cui ha mostrato ai vigili il filmato e il successivo clamore dato dalla pubblicazione dello stesso su internet. Pattuzzi ha sostenuto che da solo il filmato non costituisce un elemento probante, a quel punto però Caselli ha sottolineato come in un’altra occasione sia stato sufficiente per imbastire un procedimento penale a carico di tre appartenenti alle forze dell’ordine, il riferimento è al movimentato arresto di El Idrissi; una discrepanza che, secondo Caselli, conferma l’uso di due pesi e due misure, ovviamente sempre a danno dei cittadini sassolesi.
Il consigliere ha inoltre sollevato una nuova emergenza del quartiere, quella relativa a via del Tricolore dove oltre alla situazione dei palazzi gialli a creare problemi è ora il bar dove sono presenti numerosi spacciatori. Il sindaco ha confermato l’esistenza del problema lamentando l’assenza di leggi adeguate sulle pene comminate a chi viene fermato e sul rimpatrio, capita infatti che dopo l’arresto gli spacciatori tornino in libertà ancora prima che le forze dell’ordine abbiano lasciato il tribunale per gli adempimenti burocratici relativi all’arresto.
Una spiegazione non sufficiente secondo Luca Caselli che ha sottolineato come la presenza dei vigili a Braida avrebbe dovuto garantire maggiore sicurezza mentre in realtà non è così per “restano arroccati nel castello”. Il Consigliere ha poi sollevato il dubbio che i vigili abbiano paura di effettuare arresti, cosa che non accade invece a Modena dove operano con successo arresti e fermi.




