Forse Modena non può essere una città a buon mercato, ma nessuno può dire che la rete distributiva, e il Terziario in genere, applichino rincari fuori dalla norma. È quanto afferma Ascom Confcommercio sostenendo la tesi avvalorata dalla stessa indagine comparativa pubblica da “Il Sole 24Ore” da cui risulta che i prezzi di Modena si collocano nella media nazionale.
Il fatto è – afferma Carlo Galassi Presidente Ascom Confcommercio – che la rete distributiva del nostro territorio deve fare i conti con un livello di tariffe pubbliche particolarmente alto e con aspettative certo non edulcorate dall’annuncio di rincari, come ad esempio la Tarsu intorno al 6%. I costi aziendali – continua Galassi – sono anche gravati da livelli di canone degli immobili commerciali posizionati ben sopra alla media nazionale, mentre la tassazione locale fa la propria parte nel rendere la chiusura dei bilanci meno facile che altrove. In questa situazione le imprese del commercio, tenuto conto anche di un innegabile calo dei consumi delle famiglie, stanno operando in direzione del contenimento del prezzo finale al quale, si sa, concorre il costo delle materie prime che certo non dipende dalla distribuzione al dettaglio.
L’attuale situazione – conclude Carlo Galassi Presidente Provinciale di Ascom Confcommercio – suggerirebbe alle Amministrazioni di intervenire sulla analisi dei propri costi e, come usano fare le imprese, ridurre quelli eccessivi, tagliare quelli inutili e di conseguenza contenere l’imposizione locale per incentivare i consumi delle famiglie e contenere i costi delle imprese.