In futuro basta cave vicino alle aste fluviali principali, quelle attualmente in funzione saranno progressivamente chiuse e saranno spostati gran parte dei frantoi che ora si affacciano su Secchia e Panaro. Sono queste le principali novità, riguardanti la tutela dei corsi d’acqua, previste dalla variante al Piano provinciale delle attività estrattive che la Provincia sta discutendo in vista dell’adozione prevista entro l’estate.
Le scelte della Provincia saranno illustrate nel corso di un seminario in programma venerdì 22 febbraio nella sala del Consiglio provinciale di Modena (Palazzo della Provincia, viale Martiri della Libertà 34, dalle 9,30 alle 13) al quale partecipano Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, Giuseppe Neroni, presidente del Consorzio gestione Parco fluviale del Secchia, Massimo Rinaldi, Università di Firenze, Alberto Pedrazzi, dirigente del servizio Risorse del territorio della Provincia, Rita Nicolini, dirigente del servizio Pianificazione ambientale della Provincia di Modena e Roberto Farina, consulente della Provincia.
«Il nostro obiettivo – sottolinea Caldana – è quello di valorizzare e qualificare sempre di più i fiumi Secchia e Panaro, affinché diventino una risorsa e una ricchezza ambientale e turistica per tutto il territorio. Per questo abbiamo deciso, in accordo con le associazioni di categoria, di avviare un piano per liberare progressivamente le aste fluviali dalle attività estrattive. Scavare in alveo non si può già da tempo, per il futuro prevediamo questa attività solo lontano dalle aste fluviali».
Con la collaborazione e in accordo con i Comuni, la Provincia punta a superare, attraverso una nuova pianificazione delle attività, i cinque poli estrattivi vicino ai fiumi: sul Secchia a Campogalliano e Sassuolo, sul Panaro a Modena, S.Cesario e Spilamberto.
I frantoi attivi lungo i fiumi modenesi sono 21: nove sul Secchia e 12 sul Panaro. Alcuni chiuderanno, altri saranno accorpati e trasferiti in aree distanti dai fiumi dove sono già presenti altre attività estrattive. L’accordo con i proprietari è già stato raggiunto, tant’è che primi trasferimenti potrebbero iniziare già dal prossimo anno.
Dopo l’adozione del Piano è previsto un periodo per la presentazione delle osservazioni da parte di enti, associazioni e cittadini, prima dell’approvazione definitiva entro la fine del 2008.