Fino a domenica 24 febbraio sarà possibile visitare presso i padiglioni di ModenaFiere le selezionatissime 200 gallerie che hanno reso Modenantiquaria in Italia e in Europa la manifestazione internazionale di alto antiquariato sinonimo di eleganza ed originalità.

In questo ultimo week-end della kermesse sono attese oltre 15.000 persone, che porteranno complessivamente i visitatori a quota 35.000.
Tre sono i saloni dell’esposizione: la rassegna di pittura Excelsior esclusivamente focalizzata sulla produzione dell’800, le antichità per esterni di Petra, fino ai gioielli, le suppellettili e i mobili più rari ed eleganti di Modenantiquaria dipingono un affresco completo e variegato dell’arte antica.
Protagonisti gli espositori e le opere di casa nostra: sono numerosi, infatti, gli antiquari modenesi, bolognesi e reggiani che presso i loro stand presentano preziosi pezzi d’epoca.



Curiosando tra gli stand modenesi…

Una consolle realizzata nella nostra città a metà del XVIII secolo, con un fregio “a testa di montone”, in radica di noce e con filettature in acero e legno di frutto: un arredo tipico delle dimore nobili nel ducato estense tra il 1740 e il 1770. Questo mobile è uno dei pezzi pregiati che si possono ammirare allo stand della Galleria Antiquaria Cantore. Come Cantore altri 24 antiquari modenesi hanno scelto ancora una volta di partecipare a Modenantiquaria.

Da non perdere fra gli espositori modenesi le cornici antiche di Enrico Ceci: da quella in legno intagliato e traforato, dipinta a tempera e dorata a oro zecchino, risalente alla metà del XVII secolo, a quella a disegno architettonico della metà del XVI secolo, proveniente da Fontainebleau. Allo stand modenese Orologi per passione è impossibile non notare la collezione Iwc serie limitata e gli spendidi gioielli d’epoca. Mentre la Maison dell’Antico Arredo mette in mostra quadri di artisti del calibro di Francesco Ragusa, pittore caravaggesco dei primi dei ‘600, con la sua “Giuditta e Oloferne” o le “Tre età dell’uomo” del veneziano Pietro della Vecchia, sempre del XVII secolo.

Dal modenese Surprise fanno bella mostra di sè una coppia di consolle in legno laccato Luigi XV, provenienti da Venezia e una coppia di panchette lombardo-venete della fine del ‘600. Da Verolino i protagonisti assoluti sono meravigliosi tappeti del ‘900 firmati dalle più importanti maison e da artisti quotatissimi come Capogrossi.
Non mancano espositori modenesi neanche nel padiglione Petra dove vengono proposti arredi per esterni ed elementi architettonici di recupero: Massimo Ferretti espone capitelli in pietra vicentina della prima metà del XIX secolo, mentre nello stand di Borsari Marmobagno si trovano vasche e vasi ornamentali di ogni forma e dimensione.

Sempre parlando di modenesi è da segnalare una curiosità.
Allo stand Luigi Diciotto è possibile ammmirare un’opera nata all’ombra della Ghirlandina: in mostra, per la prima volta dopo essere stata acquistata da una collezione privata, l’”Allegoria della speranza” di Francesco Stringa, pittore modenese della seconda metà del ’600. Un’opera di committenza privata e dalle misure insolite, così come il soggetto. L’attribuzione del quadro al pittore modenese è stata recentemente confermata anche da Lucia Peruzzi, storica dell’arte di “casa nostra”.


…bolognesi…

Una statua votiva proveniente dall’Egitto, risalente al periodo della Bassa Epoca, ossia tra il 711 e il 330 a. C., un reliquiario dei primi del XV secolo, un meraviglioso pastello di Giovanni Boldini raffigurante una “Signora in Casacca rossa”. Sono solo alcuni dei preziosi oggetti che fanno bella mostra di sè negli stand degli antiquari bolognesi che hanno scelto ancora una volta di partecipare a Modenantiquaria. Tanto per citarne alcuni, lo stand di Cristiani & Foschini mette in mostra ceramiche e maioliche dalle manifatture faentine e bolognesi, finemente decorate, come la caffettiera con “paesino giallo” della fine del XVIII secolo della manifattura Ferniani.

Al Fondantico di Tiziana Sassoli impossibile non notare alcune tele, come il “Ritratto di bambino con un cagnolino” di Donato Creti, databile intorno all’ultimo decennio del XVII secolo.
Sempre nei corridoi di Modenantiquaria, dove i colori, le luci e le simmetrie dell’allestimento contribuiscono a esaltare l’unicità delle opere esposte, troviamo le antichità di Volpini che espone un tavolo in ciliegio proveniente da Vienna, di epoca Biedermeier. Da non perdere poi il pastello di Giovannni Boldini intitolato “Signora in Casacca rossa” che accoglie i vistatori dello stand di Bottegantica.

Camera con Vista, nel padiglione Petra, mette in mostra una serra in legno e vetri soffiati esagonali per orchidee, proveniente dalla Francia, mentre nello stand di Freak Andò si possono trovare pensiline in ferro battuto stile art noveau, pavimenti del ‘700 e vari lampioni d’epoca.

Presso il salone Excelsior, infine, la Galleria Giordani propone un nudo di Alfredo Protti.



…reggiani…

Tra gli espositori reggiani l’elegante stand di Stefano Borciani mette in mostra cornici e mobili d’epoca, tra cui una toeletta Luigi XVI con intarsi in vari legni, realizzato a Rolo, paese già famoso nel ‘700 per la sua ebanisteria e per l’artigianato. Alla Galleria 900 spiccano alcune splendide sculture in stile liberty, come la ceramica policroma raffigurante una “Signorina in pantaloncini” della manifattura Goldscheider Wien. Gianfranco Iotti mette in mostra una sfera armillare a sistema tolemaico del XVIII secolo, proveniente da Parigi.
Marco Scalabrini di Montecchio espone nel padiglione Petra alcune sovraporte piemontesi del XVIII secolo decorate a tempera, mentre nello stand di Antichità San Martino si trovano anfore, giare, vasche e bottiglie e un curioso modello di una giostra del 1929 realizzata poi a grandezza naturale a Venezia. Da segnalare anche un’autentica bifora medievale in mostra da Franceschini Antichità di San Polo d’Enza.
Da non perdere all’interno del salone Excelsior la mostra collaterale dedicata a due pittori milanesi, Emilio Gola e Gianni Maimeri.

Domani, ultima giornata della manifestazione, Modenantiquaria sarà aperta dalle 10.30 alle 20.00. L’ingresso costa 13 € (biglietto intero).
Per informazioni: studio Lobo tel. 0522 631042