“A Modena, per aiutare i malati di Alzheimer e le loro famiglie sono attualmente funzionanti uno specifico nucleo per l’assistenza domiciliare su tutta la città, un centro diurno da 20 per le patologie dementigene, in via Ragazzi del ’99 e 20 posti letto residenziali presso la Residenza 9 gennaio in via Paul Harris. Si stima che nel nostro distretto le persone affette da demenza siano circa 3700, oltre metà delle quali affette da morbo di Alzheimer, con circa 650 nuovi casi ogni anno. Così l’assessore alle Politiche per la salute del Comune di Modena Simona Arletti ha risposto in Consiglio comunale all’interpellanza sui malati di Alzheimer che aveva come primo firmatario il consigliere Antonio Maienza (Popolari- Udeur).

Maienza ha chiesto all’assessore di riferire “i dati sulla diffusione della malattia dell’Alzheimer in città”. Ha inoltre chiesto “quale sostegno assistenziale ricevono a Modena i malati di Alzheimer e le loro famiglie e quali iniziative socio-culturali intende promuovere il Comune di Modena per aiutare le famiglie coinvolte in questa drammatica situazione assistenziale”.

L’assessore ha precisato che “circa l’85% dei pazienti ha un’età superiore ai 75 anni e il 75% dei casi è costituito da donne. La malattia richiede un’assistenza sociale per tutto il giorno, poiché il paziente perde completamente l’autosufficienza, mentre non sono generalmente efficaci interventi strettamente sanitari o medici”. Ha poi ripercorso altre iniziative messe in atto in città: “da tempo l’attenzione del Comune e delle Strutture Sanitarie è concentrata sul fenomeno, connesso al fatto che la popolazione raggiunge sempre più spesso età molto elevate. In collaborazione con l’Ausl e con la Cattedra di Geriatria dell’Università di Modena e Reggio Emilia all’interno del Piano per la Salute e del Piano di Zona, si è predisposto un progetto di comunità denominato Allenamento della memoria che comprende l’ utilizzo del Giardino della Memoria al parco Amendola e la istituzione di un nuovo giardino, in fase di ultimazione al Parco Divisione Acqui, una decina di corsi annuali, organizzati in primavera ed in autunno per circa 150 anziani, una serie di trasmissioni televisive andate in onda nel passato autunno e un dvd che sarà diffuso nel corso dell’anno. Sono stati organizzati seminari in occasione del 21 settembre, giornata mondiale dell’Alzheimer. Una convenzione con l’associazione G.P. Vecchi prevede poi incontri settimanali di auto mutuo-aiuto rivolti ai familiari di persone affette da patologie dementigene. Da ultimo abbiamo, in coproduzione con l’Ausl, predisposto e diffuso un calendario in cui abbiamo inserito alcuni esercizi utili per mantenere in esercizio il cervello e rallentarne il decadimento. Tra l’altro”, ha concluso Simona Arletti, “il progetto Allenamento della memoria ha vinto nel 2007 l’Oscar per il miglior programma sulla salute assegnato dalla rete europea delle città sane”.

Sergio Rusticali dello Sdi è intervenuto affermando: “si tratta di una patologia difficile da diagnosticare. Chi ha in casa un paziente malato di Alzheimer abbandona la tranquillità e la serenità della propria vita”.
Achille Caropreso, indipendente, ha posto l’accento “non solo sulla patologia ma sulle condizioni dei familiari del malato, con una patologia che si trasforma in un rischio di depressione per tutta la famiglia”.

Enrico Artioli del Pd ha salutato con favore la presenza del Fondo per la non autosufficienza, “che finalmente consentirà un investimento particolare anche per questo tipo di patologie”.
Mario Tamburi di Forza Italia ha ricordato che “ciò che più destabilizza le famiglie sono i disturbi del comportamento”, sottolineando come “il Fondo per la non autosufficienza deve consentire di intervenire sotto il profilo ambientale e famigliare, più che farmacologico”.

L’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha evidenziato: “la patologia riguarda tutta la famiglia e spesso il ricovero in struttura protetta è inappropriato perché disorienta i pazienti. Il nostro ruolo è dare alle famiglie più strumenti possibili per tenere i malati in casa, senza spostarli dal loro ambiente”.

Antonio Maienza ha concluso auspicando “un approccio assistenziale innovativo per dare sollievo alle esigenze della famiglia”. L’assessore Arletti ha infine replicato ringraziando i consiglieri per la “piena consapevolezza dell’impegno necessario per sostenere le famiglie dei pazienti”. Ha poi ricordato che “la regione Emilia-Romagna, forse la seconda o terza in Italia per anzianità media della popolazione, ha fatto una scelta politica ben precisa con il Fondo per la non autosufficienza, poi ripreso anche a livello nazionale”.