Nel 2006 Modena ha investito per il welfare ben 606,8 euro pro capite – di cui 336 per il settore sociale puro -, conquistando il primato in Emilia-Romagna. La città della Ghirlandina sale inoltre sul terzo gradino del podio della classifica italiana, dopo Bolzano e Trento, rispettivamente con 755,2 e 719,6 euro per abitante.

E’ il Sole 24 Ore del Lunedì, a rielaborare i dati del Rapporto annuale sulla spesa sociale dei Comuni, effettuato dall’Osservatorio politiche sociali dello Spi-Cgil, basato sull’analisi dei bilanci consuntivi 2006.
A livello regionale, Modena è dunque la città emiliano-romagnola più previdente, con un incremento degli investimenti nel welfare del 26% dal 2000 al 2006.

Bologna si piazza seconda in Regione, sesta in classifica nazionale, con una spesa per il settore sociale di 275,74 euro per cittadino, raggiungendo un totale per il welfare di 541,9 euro, con un incremento rispetto al 2000 del 14,7%.

La spesa sociale del Comune di Reggio Emilia, che si evince dal Bilancio consuntivo 2006, è stata di 318,44 euro pro capite e non di 155,22 euro, come indicato nell’edizione del Sole 24 Ore del lunedì, che – precisa una nota – ha elaborato dati la cui fonte non è il Comune di Reggio.
Nel Consuntivo 2006 del Comune di Reggio non sono comprese tutte le spese di assistenza in quanto una parte di servizi è svolta da Farmacie comunali riunite (Fcr), che sostiene direttamente i costi (disabili, anziani, minori e servizi educativi). Conseguentemente la spesa da aggiungere per la statistica fatta dal Sole 24 Ore ammonta a circa 7 milioni di euro.
Nelle spese del settore sociale rilevate dalla statistica del quotidiano economico sono comprese anche le spese di asilo nido, mentre non rientrano le spese relative alle scuole materne comunali. Questi servizi, a Reggio, sono gestiti direttamente dall’Istituzione comunale Nidi e scuole d’infanzia a cui il Comune di Reggio trasferisce circa 20 milioni di euro. Poiché il trasferimento viene erogato complessivamente sia per i servizi di asilo nido sia per i servizi delle scuole materne, nel Bilancio comunale la spesa non viene rilevata nella funzione del settore sociale, ma tra le spese della funzione “istruzione pubblica”.
Dal Bilancio dell’Istituzione Nidi e scuole d’infanzia è però possibile desumere la ripartizione della spesa: 11.300.000 euro per asili nido e 8.700.000 euro per scuole materne.
Inoltre, una quota di circa 7 milioni di euro di spesa per asili nido, servizi per l’infanzia e scuole materne non è rilevata nel Bilancio comunale, in quanto sostenuta direttamente dall’Istituzione. Possiamo dunque riassumere nel seguente modo le spese non rilevate nel Bilancio comunale nella funzione del settore sociale, ma che l’Amministrazione sostiene attraverso le sue aziende:
• 7.000.000 di euro: spese sostenute direttamente da Fcr
• 7.000.000 di euro: spese sostenute direttamente dall’Istituzione Nidi e scuole d’infanzia
• 11.300.000 di euro: spese sociali sostenute dal Comune di Reggio, ma rilevate nella funzione “istruzione pubblica”.
Il totale delle spese da aggiungere alla spesa sociale rilevata dal Sole 24 Ore è di 25.300.000 di euro.
Rapportando tale spesa agli abitanti, la spesa pro capite del settore sociale ammonta a 163.22 euro più 155,22 euro, pari a 318,44 euro pro capite.

Si consideri inoltre che – conclude la nota – tra le voci delle spese sociali considerate dal Sole 24 Ore sono comprese anche le spese per strutture residenziali e di ricovero rette. Tali spese sono gestite direttamente da Reggio Emilia Terza Età (Rete), a cui viene erogato un corrispettivo che corrisponde alla sola integrazione rette degli anziani indigenti.

Si sottolinea infine che nel Consuntivo 2006 del Comune di Reggio Emilia è presente inoltre una spesa del settore sociale pro capite investimenti per 7,38 euro.
Anche nel Welfare il Comune di Reggio ha sostenuto una spesa investimenti di circa 57,43 euro pro capite, a cui si aggiunge la spesa rilevata dal quotidiano economico.