I consiglieri del Gruppo della libertà-Pdl hanno presentato un progetto di legge regionale (primo firmatario Andrea Leoni) che ha lo scopo di abolire le consulte dei cittadini stranieri immigrati. In un unico articolo il testo “Abolizione delle consulte degli stranieri – modifica alla legge regionale 24 marzo 2004 n. 5 Norme per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati” dispone appunto di abrogare l’articolo 8 della citata legge regionale in cui si promuove l’istituzione di tali organismi di partecipazione.

Andrea Leoni, Fabio Filippi, Luigi Francesconi e Ubaldo Salomoni ricordano che, dall’entrata in vigore della legge di cui chiedono la modifica, si sono formate in regione numerose consulte: 4 provinciali (a Modena, Bologna, Reggio-Emilia e Ferrara ), 8 in comuni capoluogo e medio grandi (Modena, Forlì, Cesena, Ravenna, Ferrara, Parma, Faenza, Sassuolo), 11 in comuni di dimensioni medio-piccole (Colorno, Torrile, Montechiarugolo, Formigine, Fiorano, Maranello, Finale Emilia, Monzuno, Argenta, Cotignola, Forlimpopoli), 1 Forum per la partecipazione dei cittadini stranieri dell’Unione Terre di Castelli (organismo elettivo che riunisce i 5 comuni).
Esistono poi sette consulte comunali non elettive a partecipazione volontaria diretta (a Scandiano, Cavezzo, Carpi, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Portomaggiore e Conselice), mentre nel consiglio comunale a Novellara si registra un’esperienza di consigliere elettivo aggiunto e nel comune di Bologna sono state predisposte consulte di quartiere.

Il giudizio dei consiglieri è critico: mentre l’elezione delle consulte degli stranieri “ha comportato soprattutto nei comuni capoluogo un ingente dispendio di risorse pubbliche”, l’affluenza alle urne è stata ‘mediamente molto bassa”. Ciò – commentano – “pregiudica il reale grado di rappresentatività degli organismi stessi e sopprattutto testimonia il disinteresse degli immigrati”.

A sostegno della propria richiesta i firmatari del progetto di legge riferiscono che il primo Rapporto sugli immigrati in Italia, presentato nel dicembre 2007 dal Ministro dell’interno, “ha evidenziato come l’effettiva rilevanza di questi strumenti di rappresentanza degli stranieri sia discutibile”.

Secondo tale Rapporto le consulte degli immigrati risulterebbero marginali rispetto ai processi decisionali delle amministrazioni locali, tanto che “la loro scarsa rappresentatività, spessa limitata a pochi leader e personalità note ai politici locali, ma senza alcun contatto con le comunità di stranieri residenti, ne avrebbe già determinato la crisi”.