Giorgio Barberio Corsetti, già noto al pubblico modenese per Iniziali BCGLF lo spettacolo che fece con Giovanni Lindo Ferretti nel 2003, è il rappresentante tra i più significativi del teatro italiano essendosi sperimentato negli anni come regista, autore e attore. Al Teatro delle Passioni dall’8 al 10 maggio (ore 21) Corsetti affronta La storia di Ronaldo pagliaccio di McDonald’s testo firmato da Rodrigo Garcìa, impertinente e feroce autore e regista argentino.
Il pagliaccio Ronaldo, noto a tutti come mascotte dell’impero dei fast food e simbolo della tanto discussa globalizzazione, è forse il personaggio che meglio rappresenta lo spirito dell’opera di García, che per la prima volta in Italia sarà rappresentato dall’attore Andrea Di Casa con la regia di Corsetti. Espressione di un teatro sempre più volto al sociale e convinto del suo ruolo attivo nella formazione e nella vita dell’uomo, questo testo si allontana dalla ricerca estetica e descrive, con un linguaggio estremamente concreto e familiare, la realtà del nostro Occidente che affoga nell’abbondanza e negli eccessi. Risulta evidente la ricerca di un linguaggio critico e creativo, colloquiale, a volte volgare e scioccante, che tende a colpire e a stordire lo spettatore utilizzando la realtà quotidiana, specchio di una civiltà impazzita e irresponsabile. É un teatro decisamente fisico, in cui il testo è inscindibile dalla messa in scena, perché determinato da continui stimoli sensoriali – olfattivi e visivi – che attaccano “violentemente” lo spettatore, concedendogli di tanto in tanto anche quel po’ di ironia e di umorismo necessari a smorzare un messaggio altrimenti eccessivamente diretto e brutale.
Dal testo di Rodrigo Garcìa: La prima volta che sono entrato in un McDonald’s a mangiare avevo otto anni, sono stato tre ore a magiare e a giocare come un pazzo. Per me i McDonald’s sono una cosa molto importante. Avevo degli amici in Danimarca, dovevo prendere un treno alle due di mattina per andare a Copenaghen e allora mi sono messo a cercare un bar vicino alla stazione per mangiare qualcosa. Mi infilai in una stradina stretta e arrivai a un altro bar pieno di ubriachi che iniziarono a rompermi le palle, mi impaurii, ritornai per strada ed entrai nel McDonald’s. C’era una guardia e mi dissi: qui mangio al sicuro. Quel giorno mi resi conto che i McDonald’s sono molto importanti nella mia vita.