Inizia la rassegna DOC IN TOUR – Festival del documentario in Emilia Romagna alla Sala Truffaut di Modena: da mercoledì 21 maggio fino a domenica 25 maggio saranno proposti numerosi documentari prodotti in Emilia Romagna, regione quanto mai feconda e produttiva sotto questo profilo.

Si inizia oggi, mercoledì 21 maggio, con due lavori in prima visione: alle ore 21 sarà presentato Partire, ritornare, in viaggio con Tahar Ben Jelloun di Francesco Conversano e Nené Grignaffini. Alle ore 22 seguirà Il confine di Stefano Mordini.

Partire, ritornare, in viaggio con Tahar Ben Jelloun di Francesco Conversano e Nené Grignaffini (Italia, 2007, 50’).
Ogni anno migliaia di marocchini e di magrebini partono dalle loro città e dai villaggi del Marocco e si spostano verso l’Europa attraverso varie direttrici.
Il film racconta l’universo di questi emigranti a partire dal luogo della loro origine. Il Marocco è la terra natia, difficile da lasciare ma nella quale è impossibile per molti restare a causa della disoccupazione dilagante. E l’Europa rappresenta un miraggio, l’unico sogno di una vita possibile. L’Europa diventa quasi un’ossessione per molti giovani, i quali si convincono che partire sia l’unica possibilità di avere una vita da vivere, senza considerare il fatto che per la maggior parte di loro partire significherà non avere un futuro.
Francesco Conversano e Nene Grignaffini sono autori, registi e produttori dal 1980. Il loro lavoro è caratterizzato da un’attenta ricerca che liha portati a sperimentare linguaggi e forme narrative diverse e a scegliere il documentario come strumento per raccontare storie del nostro tempo. Tra i numerosi film prodotti prevalentemente per la RAI, alcuni, presentati al Centre G. Pompidou di Parigi e al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, hanno ottenuto riconoscimenti a festival ed eventi internazionali.

Il confine di Stefano Mordini (Italia 2007, 70’).
Attraverso i luoghi d’incontro e di preghiera delle diverse comunità islamiche milanesi, la storia del tunisino Saadi Nassim, indagato, arrestato e prosciolto dall’accusa di terrorismo, e quella di Sultan Mohamad, anch’esso inquisito e poi imprigionato. Storie di persone che abitano vecchi magazzini trasformati in moschee, dove ogni venerdì si riuniscono per pregare, cercare lavoro e creare una massa critica di aventi diritto al voto in un Paese che li accetta ma non li riconosce.
Stefano Mordini al 1990 inizia a lavorare prima come produttore esecutivo e poi come regista. I suoi film ottengono diversi riconoscimenti nei principali festival italiani e internazionali e nel 1996 partecipa a Venezia con il cortometraggio I Ladri. Nel 2000 gira i documentari Paz ’77 e Arbitri e successivamente realizza una serie di documentari sul tema della globalizzazione, tra cui L’allievo modello (2002), selezionato al Festival del Cinema Indipendente di Buenos Aires. Nel 2004 scrive e dirige il suo primo lungometraggio, Provincia meccanica (2005), che viene presentato in concorso al Festival di Berlino.