Qualche volta le cose vanno bene, qualche volta no ma quello che ci è accaduto a Monaco è stato qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere. Meno di tutti, noi. Sono tornato da questa gara a mani vuote: tutto ciò che poteva andare storto lo ha fatto ma io cerco di non guardare mai al passato anche perché non si possono più cambiare le cose. Possiamo soltanto analizzare le cause che hanno prodotto questo risultato e cercare di fare in modo, per quanto è nelle nostre possibilità, che non si ripetano. Mi dispiace per quello che è successo con Sutil e mi sono scusato con lui: sono cose che possono accadere nelle corse.


Avevamo una buona macchina per quel tracciato, molto migliorata rispetto allo scorso anno. Avevamo occupato la prima fila in qualifica, un grande risultato per la squadra. Speravo che piovesse e così è stato ma poi è iniziato ad andare tutto storto, ancora prima del via.

Abbiamo avuto un problema nel montaggio della ruota posteriore destra prima del via che ci ha portato ad andare oltre il limite dei tre minuti, il che ha determinato una penalità. Dopo la corsa è stata una specie di calvario. Non ho mai avuto la giusta aderenza nelle gomme e la macchina era molto nervosa. Stando dietro altre macchine, la visibilità era sempre precaria e l’obiettivo era diventato quello di raccogliere il massimo dei punti possibili da quella situazione. Il quinto posto sarebbe quindi stato accettabile ma poi c’è stato l’incidente con Sutil. In qualsiasi altro circuito sarebbe stato possibile evitare la Force India, non a Monaco. Avevo i freni freddi dopo la safety-car e ho frenato su una piccola asperità del tracciato perdendo il controllo della vettura: non ho potuto fare nulla.

Questa è stata la seconda brutta gara della stagione ma, come ho detto già dopo Barcellona, tutti hanno delle giornate negative. Mi ha aiutato aver accumulato in precedenza un piccolo margine di vantaggio che ha permesso di assorbire, almeno parzialmente, questa battuta d’arresto.

Pur non avendo fatto punti nell’ultima gara e avendo perso così il comando della classifica, non è la fine del mondo. Lo scorso anno mi sono trovato in posizioni ben peggiori. Ora dobbiamo andare a Montreal con l’obiettivo di rifarci. E’ una bella città e sono convinto che avremo una macchina migliore rispetto allo scorso anno. Tradizionalmente il Canada è una gara favorevole alla Ferrari e allora speriamo di rinnovare questa tradizione. Può accadere di avere anche lì delle gare strane, perché è facile che entri in pista la safety-car, ma noi siamo pronti ad affrontare ogni situazione.