La decisione del Governo di sopprimere l’Agenzia per la promozione dell’ambiente (Apat), l’Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram) e l’Istituto nazionale per la fauna
selvatica (Infs), trasferendo funzioni, risorse e personale ad un nuovo organismo – l’Istituto di ricerca per la protezione dell’ambiente (Irpa) –
è stata contestata ieri dal Consiglio provinciale, con un ordine del giorno.


Il documento, approvato con 21 voti favorevoli (Pd, Sd, Verdi e Prc) e 5 contrari (FI-Pdl e An-Pdl), esprime contrarietà al provvedimento del
Governo sul piano del metodo oltre che nel merito, e preoccupazione per il destino e le capacità operative di organismi “preziosi per l’attuazione delle azioni ambientali necessarie al Paese”, in particolare per l’Istituto nazionale della fauna selvatica. Per questo invita la Giunta “ad assicurare la massima attenzione” al problema e ad assumere “ogni iniziativa
finalizzata a salvaguardare l’integrità e funzionalità dell’Istituto nazionale della fauna selvatica”.

Un Istituto, peraltro, che ha sede nella
provincia di Bologna, che ha dimostrato di essere dotato di grandi professionalità e di costituire un supporto prezioso per il lavoro di altri
enti e istituzioni.

Il documento, presentato da Giancarlo Naldi e Raffaele Finelli per il Pd, sottolinea infine come la decisione del Governo sia stata introdotta “con
decreto, senza consentire alcun dibattito tecnico-scientifico e politico”.