Oltre 10.000 pensionati coinvolti in 277 assemblee in tutta la regione. Dopo il confronto con i propri iscritti, i segretari dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna annunciano l’avvio di una nuova stagione sindacale.


“Tutte le assemblee si sono espresse in maniera univoca – dicono i segretari regionali Maurizio Fabbri (Spi-Cgil), Franco Andrini (Fnp-Cisl) e Luigi Pieraccini (Uilp-Uil) -. Occorre intensificare a tutti i livelli la contrattazione sociale per tutelare i diritti e il reddito dei pensionati”.

Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil indicano tra i contenuti irrinunciabili delle proprie richieste l’alleggerimento del prelievo fiscale, la rivalutazione di tutte le pensioni e l’approvazione della legge sulla non autosufficienza. Indispensabile per questo attivare il tavolo di confronto con il Governo previsto dall’accordo del 23 luglio 2007.

Fabbri, Andrini e Pieraccini si esprimono anche in merito alle anticipazioni del Governo sulla legge finanziaria per il 2009, a partire dalla cosiddetta “carta dei poveri”, un provvedimento che definiscono “sconcertante e umiliante, perché scardina i principi costituzionali di uno Stato sociale moderno fondato sui diritti e sulla solidarietà e non sulla carità”. Secondo i segretari dei pensionati dell’Emilia-Romagna, i problemi dei pensionati più bisognosi vanno invece affrontati intervenendo sulla revisione del meccanismo di rivalutazione delle pensioni, estendendo la quattordicesima mensilità a tutti i pensionati, aprendo il tavolo di confronto per il recupero del potere d’acquisto, riducendo il prelievo fiscale, e infine istituendo e finanziando il Fondo nazionale per la non autosufficienza.

Forti critiche riceve anche la proposta del Governo di predeterminare l’inflazione programmata all’1,7%. “L’inflazione reale è almeno il doppio – aggiungono i segretari di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna -. Questa è un’ulteriore conferma del fatto che il Governo non ha nessuna intenzione di affrontare seriamente e in modo strutturale le condizioni dei redditi dei pensionati e dei lavoratori. Ma il sindacato non può accettare un altro anno di forte perdita del potere d’acquisto. Non può esserci sviluppo e futuro per il nostro Paese, se continueranno a regredire i diritti fondamentali”.

Un grande impegno da parte dei pensionati richiederà poi l’imminente apertura del confronto con Regione e Comuni. “In attesa delle decisioni finali del Governo nazionale su sanità e assistenza – dicono Fabbri, Andrini e Pieraccini -, registriamo una netta inversione di tendenza sulla spesa sociale. Rispetto a quanto contenuto nella finanziaria precedente, al momento sono scomparsi il Fondo sociale nazionale e il Fondo per la non autosufficienza ed è già chiarissimo che la sanità pubblica subirà forti tagli”.

Per evitare ricadute sul territorio, Spi, Fnp e Uilp chiedono alla Regione Emilia-Romagna una seria verifica congiunta, in particolare in merito alle risorse e ai programmi del Fondo regionale per la non autosufficienza. “Non sono cambiati i bisogni che nel 2006 hanno portato all’istituzione del Fondo per la non autosufficienza – precisano Fabbri, Andrini e Pieraccini -. Per questo esigiamo l’intera somma indicata nell’accordo, che prevede 311 milioni di euro da rivalutare ogni anno e dal 2009 altri 100 milioni derivanti dall’addizionale regionale Irpef e Irap”.

Sul versante comunale e territoriale, infine, l’azione dei pensionati si concentrerà su servizi, fisco, tariffe e prezzi amministrati. “Sarà un confronto non facile, anche in considerazione degli effetti ancora incerti della modifica della tassazione Ici – concludono i segretari dei pensionati dell’Emilia-Romagna -. Di certo ci batteremo per impedire riduzioni dei servizi o rincari insostenibili”.

Per queste ragioni, i direttivi regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna saranno convocati a settembre per definire un programma di mobilitazione.