Dopo l’esperienza di San Lazzaro ed il recente episodio di Via Marconi Ascom Bologna aveva la presunzione di credere che l’Amministrazione Comunale avesse compreso l’esigenza di condividere con largo anticipo le informazioni sull’apertura dei cantieri del Civis.

E’ evidente che cittadini e commercianti hanno esigenze di vita e di lavoro che non possono essere modificate dal giorno alla notte senza adeguato preavviso a seguito dell’apertura di un ampio e lungo cantiere. Semmai, queste esigenze vanno accompagnate attraverso incontri per recepire le eventuali sollecitazioni e per modificare gli assetti dei cantieri modulandoli tratto per tratto con un’indicazione precisa della durata dei lavori.
Questa prassi, prima di tutto di buon senso ma anche di efficienza e serietà amministrativa, pare invece di difficile applicazione da parte del Comune di Bologna. Le ipotesi in campo sono tre: l’imperizia dei tecnici che non riescono a programmare i lavori; la cattiva fede o entrambe.
Tra l’altro per un progetto come il Civis che non è stato compreso ed accettato dalla maggior parte della collettività varrebbe la pena adoperarsi con un impegno ancora maggiore per coinvolgere cittadini e commercianti e per ridurre i gravi disagi.
Invece, i cittadini e commercianti di Via Arno sapranno il giorno 10 luglio che i lavori cominceranno probabilmente il giorno 15 luglio e nessuno ha ancora spiegato, a loro e a noi, come saranno allestiti i cantieri e quanto si prolungheranno i lavori.
La questione ha a che fare con valori fondamentali (ma forse solo per noi) come la fiducia dei cittadini verso chi amministra la città e l’affidabilità delle Istituzioni. Valori che si misurano attraverso il rispetto che l’azione amministrativa dimostra nei confronti dei cittadini e di chi lavora.

Sull’argomento interviene il consigliere provinciale di Alleanza Nazionale Michele Facci.
Il progetto del Civis – Trasporto pubblico a guida vincolata, tratta Borgo Panigale-San Lazzaro-Caselle, e successive varianti, prevede l’ottemperanza ad una serie articolata di prescrizioni, imposte dalla Provincia di Bologna con la Valutazione di Impatto ambientale del 12 settembre 2002, approvata dalla Giunta provinciale con delibera 304 del 17.9.2002.
“Ho richiesto ai competenti uffici provinciali se il controllo delle prescrizioni imposte sia stato o meno effettuato – ha dichiarato in proposito il consigliere provinciale di AN Facci – poiché mi risulta che nell’area di via Genova ciò non sia ancora avvenuto, con particolare riferimento alla questione dei parcheggi, delle corsie preferenziali, e del verde pubblico.
Se necessario – prosegue Facci – chiederò l’attivazione di un’apposita commissione. Non è pensabile che l’Ente pubblico, tenuto per legge alla vigilanza sull’opera, e che ha materialmente imposto una lunga serie di prescrizioni per concedere il parere positivo di impatto ambientale di un’opera così invasiva, che tanto disagio sta creando alla cittadinanza, ora si dimostri carente dal punto di vista delle verifiche e dei controlli”.