La Questura di Modena ha interrotto tra ieri e oggi tre matrimoni con rito civile fra maghrebini clandestini e nomadi di origine sinti, cittadine italiane, ‘combinati’ per permettere poi il ricongiungimento familiare e uscire così dalla condizione di irregolari.

I tre ‘sposi’ e un ospite di una cerimonia, anch’egli clandestino, sono stati portati in Questura per le pratiche di espulsione. Indagini della Polizia per verificare la portata del fenomeno. L’accusa, nei confronti delle dirette interessate, invece, è di aver venduto la possibilità di acquisire la cittadinanza italiana attraverso un unione civile. Possibilità che la legge consente dopo due anni di convivenza stabile con il coniuge.