Il rispetto delle regole, signor Sindaco. Sembra banale, ma il problema più immediato della domanda di sicurezza nella nostra città in gran parte sta qui. Schiamazzi, bullismo, prostituzione per strada, vandalismo, sono tutti frutti della stessa malefica pianta: la mancanza di rispetto per le più elementari regole di convivenza civile che produce insicurezza e paura nella vita cittadina quotidiana.

Il degrado pesa su tutti i cittadini, secondo Ascom Confcommercio pesa in particolare sulle piccole e medie imprese a contatto quotidiano, da una parte con i rischi dello scadimento della sicurezza e dall’altra con una clientela timorosa e insicura.
Il fatto è che la sicurezza, è nel Decreto Maroni, è da considerare un bene pubblico da tutelare come condizione di vivibilità, di convivenza civile e di coesione sociale. È convinzione di Ascom Confcommercio che questo bene non sia negoziabile con nessuna appartenenza politica o ideologica, ma che al contrario appartenga a tutti i cittadini in quanto diritto di convivere col prossimo, mantenendo il sentimento di paura sotto il livello di sopportazione.
Il ché significa non costringere gli organi di informazione ad occuparsi, in pratica ogni giorno, di episodi di bullismo, vandalismo, schiamazzi e prepotenze, per poi affermare che il senso di insicurezza altro non è che l’effetto mediatico delle esagerazioni di giornali, radio e TV.
È vero che, in passato, il Comune di Modena ha emesso ordinanze contro il degrado, cercando di arginare il problema, ma il continuo ripetersi di comportamenti che non rispettano il principio di legalità, dimostra la scarsa efficacia di questi provvedimenti. Di fronte alla novità del Decreto Maroni, che consente ai sindaci misure più penetranti, è dunque lecito chiedere all’Amministrazione se intende avvalersi di questa nuova capacità di intervento e in quali modi.
Parma è la sede dell’Amministrazione Comunale che ha promosso la stesura della Carta di Parma, servita poi come base del decreto Maroni, ciò è forse servito da spinta per una serie di provvedimenti in materia di decoro e sicurezza.
Ma al di là di questo, è nostra convinzione che gli amministratori, possano, e debbano, assumersi in via diretta la responsabilità di prendere decisioni per richiamare i cittadini al rispetto delle regole ricordandole, come sembra essere necessario, anche attraverso opportuni controlli e adeguate sanzioni.
Provvedimenti che, a parere di Ascom Confcommercio, devono porsi il fine di richiamare i principi del vivere civile alla mente di chi li contravviene e di sostenere le ragioni di coloro che li rispettano e si sentono mortificati dalla disinvoltura di chi non lo fa.

Carlo Galassi
(Presidente Provinciale Ascom Confcommercio)