La protesta di ieri davanti alla Prefettura promossa da tutti i sindacati di polizia, per sensibilizzare i cittadini sui pericoli per la sicurezza in Italia a seguito dei tagli di oltre un miliardo di euro previsti con l’attuale finanziaria, trova il nostro sostegno perché ha il merito di porre all’attenzione della pubblica opinione come la lotta al crimine e la prevenzione dei reati debba passare attraverso un rafforzamento degli organici di polizia e ad una dotazione di mezzi adeguata al compito, sia in termini di numero che di efficienza, così come riteniamo che lo svolgimento di un ruolo così delicato e di grandissima utilità sociale richieda retribuzioni adeguate.

Sulla sicurezza occorre investire nell’interesse dei cittadini e delle imprese che saranno sempre più, anche a causa della crisi attuale, soggette al rischio di aggressione da parte della criminalità comune ed organizzata, come fra l’altro sottolineato anche dal segretario della CISL Francecso Falcone. Questo è l’aspetto che sul versante del crimine ci preoccupa di più per l’immediato futuro: la penetrazione delle mafie sul territorio provinciale ed i rischi che l’imprenditoria, soprattutto piccola ed in difficoltà economica può potenzialmente correre.

Ecco perché va rafforzata l’attività di intelligence e di prevenzione sul territorio. Ciò richiede essenzialmente uomini e mezzi a disposizione dell’autorità inquirente. Rafforzare gli organici della questura di Modena diventa pertanto una assoluta priorità e per questa ragione auspichiamo che i parlamentari modenesi si facciano interpreti presso il Governo dell’importanza e dell’urgenza del problema.

In un’ottica di maggiore collaborazione fra Istituzioni locali, associazioni economiche, organizzazioni sindacali e Prefettura, ciascuno per la sua parte e senza sovrapposizione di ruoli, per esercitare una più efficace azione di contrasto nei confronti della penetrazione della criminalità organizzata non si dimentichi che lo snodo fondamentale per monitorare ed eventualmente aggredire il fenomeno resta una polizia adeguata negli organici, nei mezzi, nelle competenze e con stipendi all’altezza del ruolo delicato che si ricopre. Da tempo siamo infatti convinti che il “lavoratore di polizia”, per la forte valenza sociale che assume, non possa essere trattato come un lavoratore qualunque.