Come mai anche donne disinvolte, intelligenti, autonome ed emancipate accettano di subire maltrattamenti gravi, a volte gravissimi? Perché, potendo scegliere, scelgono il dolore e la negazione di loro stesse? È la domanda che da sempre si pongono operatori sanitari e amministratori, perché la violenza sulle donne, in tutte le sue sfaccettature, è più diffusa di quanto si pensi ed è presente in tutte la fasce sociali, anche nella nostra società occidentale.

Per esplorare un terreno così delicato l’assessorato comunale ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità e l’Aidm, Associazione italiana donne medico di Reggio Emilia, organizzano sabato 22 novembre, nell’aula magna dell’Università di Reggio di viale Allegri 9, un convegno dal titolo “Quello che le donne non dicono – Insieme contro la violenza”. L’evento avrà come relatori alcuni degli aderenti al Protocollo d’intesa per il contrasto alla violenza contro le donne promosso dall’assessore comunale Gina Pedroni per gestire al meglio queste dolorose vicende e a cui partecipano, oltre al Comune di Reggio, Provincia, prefettura, tribunale, procura e questura di Reggio, Ausl, Azienda ospedaliera, Comando provinciale dei carabinieri, ufficio scolastico provinciale, ordine degli avvocati, forum donne giuriste e associazione Nondasola.

Sabato la mattina avrà inizio alle 9.30 con l’intervento di Maria Cristina Ferretti, presidente dell’Aidm di Reggio, e di Ornella Cappelli, presidente dell’Aidm nazionale. Seguiranno gli interventi dell’assessore Gina Pedroni, del sostituto procuratore di Reggio Maria Rita Pantani e di Cesare Capocasa, dirigente della divisione Anticrimine della questura, in merito al Protocollo d’intesa. In tarda mattinata le donne medico presenti porteranno la loro testimonianza come operatrici sanitarie, insieme a quella di Vittorio Boccia, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Reggio. Prima delle conclusioni, l’intervento di Alessandra Campani, dell’associazione Nondasola-Casa delle donne.

Associazione italiana donne medico
L’Aidm è membro della Medical Women’s international association (MWIA), fondata in America dalla dottoressa Bertha Van Hoosen nel 1915. In Italia dal 1930, l’Aidm è presente a Reggio Emilia dal 2005 con la Sezione Chiara Lacerenza e si è distinta per aver promosso nel 2006, in collaborazione con le istituzioni, il convegno “Salute senza veli, un diverso concetto di salute nelle diverse culture”, e, nel 2007, “Professione e maternità: la scommessa della donna tra timori e speranze”, sul tema della conciliazione dei tempi di vita e dei ruoli.