Il signore era passato da Hera a Sorgenia perché allettato dalle promesse di risparmio. Si rivolge al Codacons e attraverso l’avvocato Grillenzoni ottiene lo storno di 6.000 euro.
Mercato libero? Sinonimo di risparmio. Le liberalizzazioni degli ultimi tempi nell’ambito dell’energia hanno indotto qualcuno a farsi questa errata convinzione. L’episodio occorso a un nostro associato è in tal senso emblematico.
Dal primo gennaio del 2008, C. F., un artigiano modenese di 40 anni, interrompe per la sua ditta il servizio di fornitura dell’energia elettrica con Hera e lo apre con Sorgenia Spa. Sino a maggio Sorgenia fattura a C.F. un consumo presunto di 68.884 Kwh con costi pari a oltre 11.000 euro.
Tutto ciò mentre al 31 maggio 2008 il consumo effettivo è di 40.000 Kwh. In sostanza Sorgenia Spa utilizza lo strumento del consumo presunto e non effettivo, fatturando al signore il 75% in più di quanto effettivamente fornito e consumato».
Nonostante due reclami, il signore non ottiene nulla di concreto. Sorgenia spa, a sua parziale discolpa, afferma che alle letture effettive ci pensano direttamente la Lirca e la Hera di Modena. Se quest’ultime non vi provvedono Sorgenia applica il consumo presunto.
Difficile capire dove arrivi la verità di uno e cominci “il forse gli fa comodo” dell’altro.
Fatto sta che, attraverso l’intervento dell’avvocato Massimo Grillenzoni del Collegio legale Codacons, C. F. ottiene lo storno di 6.000 euro, ovvero i soldi pagati oltre i consumi effettivi.
Qual è la ratio di una bolletta di 11.000 euro basata su consumi presunti? E se il nostro artigiano non avesse avuto la possibilità di pagarla questa cifra? Gli avrebbero staccato l’utenza?
La tentazione è quella di dire che “stavamo meglio quando stavamo peggio”.
(Presidente Regionale Codacons Fabio Galli)