Non si capisce ancora la strategia della proprietà della Ceramica IRIS e come interpretare il “bluff” della liquidazione volontaria della società.


Una cosa è chiara: l’effetto negativo sui lavoratori che hanno vissuto e continuano a vivere l’ansia della incertezza della continuità del posto di lavoro, mentre da parte dell’azienda l’odore di possibili interventi di “pantalone” quali “aiuti selettivi” a settori o aziende in crisi ” le “ ha fatto ritornare la “vista”. (mio nonno diceva che i soldi fanno venire la vista anche ai ciechi).


Anche un prete di una Parrocchia di Sassuolo ha, giustamente, tirato le orecchie al “comandante in capo della Iris” dicendo che “l’uomo non è una merce di recupero” e che ci vuole rispetto, mentre, guarda caso, Lui,con i suoi “ascari” ha incontrato il Ministro del Lavoro.

Ma questo Signore,dopo la messa in liquidazione ha mai voluto incontrare i lavoratori ed i suoi rappresentanti per parlare del futuro dell’azienda?
Spero che all’incontro con il Ministro o quanto meno con il rappresentante del Ministero transitato in questo giorni da Fiorano, hanno parlato della notizia apparsa su “Telereggio News” il 19 gennaio dove si documenta che la società nel 2007 (Minozzi e Pifferi) acquista titoli di “Intesa S,Paolo” per circa 90 milioni.


Nel 2008 investono altri 39 milioni attraverso operazioni in derivati.

Floop…il 2008 si chiude con “minusvalenza” di ben 70 milioni visto che il titolo ha perso il 53%.
Forse ha incassato 8 milioni di dividendi ammenochè non sono state impostati interventi finanziari tutti da verificare. Aspettiamo con pazienza i documenti.

Comunque al di la delle giuste e insindacabili scelte di un imprenditore,ma da osservatore,mi sono chiesto :ma come si fa ad investire in borsa,su un solo titolo,ad alto rischio,il doppio del flusso di cassa della Iris e la metà del giro di affari della stessa?


Quando sono a rischio posti di lavoratori bisogna rispondere con chiarezza e metterci “la faccia” senza mandare avanti “prestanomi” anzi uno che ha contribuito a sbagliare investimento andava mandato a casa e non nominato liquidatore.
In questo fase,la politica si è fatta trovare “nuda” al di la di una presenza formale, spero nel buon senso del lavoratori e delle loro organizzazioni.



Mario Cardone
Consigliere Comunale Sassuolo e componente il Direttivo Provinciale del Partito Socialista