La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato altre sette persone nell’ambito dell’inchiesta contro la contraffazione che lo scorso 4 dicembre aveva portato all’arresto di otto cittadini cinesi per i reati di contraffazione, contrabbando aggravato e reato transnazionale, e al sequestro di beni per un valore di oltre 5 milioni di euro.
Coadiuvati dai reparti territoriali, i militari del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle del capoluogo lombardo, stanno eseguendo ulteriori sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, nelle province di Milano, Firenze, Bologna, Roma, Ravenna e stanno effettuando decine di perquisizioni nei domicili degli indagati. I nuovi arresti sono frutto delle risultanze degli ulteriori accertamenti svolti immediatamente dopo gli interventi dello scorso dicembre.
Il blitz – spiegano dalla Gdf – porta a conclusione le attività investigative, che hanno permesso di decapitare in via definitiva un sodalizio criminale transnazionale, il cui vertice era costituito da soggetti di origine cinese, stabilmente dimoranti nelle città di Milano, Bologna e Firenze, che commissionava la produzione di capi di abbigliamento ed accessori a industrie ubicate in Cina, ove spesso si recavano personalmente, per curare sia le fasi della produzione che della successiva spedizione.
L’operazione Higan (“al di là del fiume” o, metaforicamente, “passaggio”) ha permesso – a partire dal maggio 2007 – di sequestrare oltre 815mila capi di abbigliamento ed accessori di pregevole fattura delle più famose griffe, oltre a patrimoni milionari in capo agli indagati. In totale, sono quindici gli appartenenti all’organizzazione destinatari di ordinanza di custodia cautelare, di cui dieci in carcere. Cinque sono al momento i latitanti.