La seduta di giovedì 5 febbraio del Consiglio comunale di Carpi ha visto dibattere due ordini del giorno presentati dall’esponente dei Popolari-Liberali verso il Popolo della Libertà Luca Ghelfi, sul tema Ici.

Il secondo documento presentato da Ghelfi in verità, relativo alla richiesta di integrazione Ici fatta ai proprietari, è stato nel corso del dibattito ritirato dal proponente stesso, visto che i casi in questione, 46 su 2700 a Carpi come riferito dall’assessore comunale al Bilancio Allegretti, “sono effettivamente molto pochi e la Commissione tributaria provinciale – ha detto Ghelfi – si è già pronunciata sul tema”.

Presentando il suo primo ordine del giorno invece l’esponente dei Popolari Liberali aveva ricordato come questo chiedesse alla Giunta di impegnarsi a prevedere “un abbassamento della tassa per i proprietari che scelgono la formula dell’affitto agevolato, come fatto a Modena, abbattendo l’Ici per chi dà in comodato gratuito le seconde abitazioni a figli o parenti aventi diritto, uniformando altresì l’aspetto di questa imposta relativo alle abitazioni in affitto concordato con le altre realtà dei comuni delle Terre d’argine”.


L’assessore Allegretti aprendo il dibattito ha ricordato le agevolazioni e gli interventi previsti in sede di Bilancio nel campo delle Politiche per la casa e dell’Ici. “Vediamo nubi nerissime all’orizzonte, ad esempio nel campo dei rimborsi e delle agevolazioni per le seconde case parificate alla prima, che valgono per Carpi circa 800 mila euro. L’aumento dell’Ici dal 4.4 al 7 per mille per questi proprietari, che per loro vale in media 120-130 euro, intende proprio interessare – ha detto – non la platea di tutti coloro che posseggono una abitazione o di tutti i contribuenti, come si farebbe con l’aumento dell’addizionale Irpef, ma solamente chi ha più di una casa. Ricordo che se Carpi avesse applicato l’aliquota media Ici regionale avrebbe avuto ogni anno un milione di euro di introiti in più”. Alle parole di Allegretti Ghelfi ha replicato che l’amministrazione comunale dovrebbe invece dare un segnale a chi concede seconde case in affitto agevolato a parenti.
“A Modena chi concede abitazioni ad affitti agevolati consente agli abitanti di spendere 3-400 euro in meno ogni mese, cifre non indifferenti rispetto alle normali pigioni”. E se Graziano Malaguti (Pd) ha espresso perplessità riguardo alle entrate alternative che bisognerebbe prevedere se il Comune applicasse queste agevolazioni il capogruppo di Forza Italia Roberto Andreoli dal canto suo si è detto certo che “se si dovesse fare il ‘conto della serva’ allora ne avremmo tanti di interventi non prioritari da segnalare: di solito non si richiede mai in questa sede la copertura delle spese, lo si fa guarda caso solo in occasione di questo ordine del giorno, con il quale si chiedono interventi riconosciuti come positivi, per avvantaggiare chi affitta: non è uno slogan elettorale, tant’è che i due ordini del giorno sono del 25 novembre…”.
Massimo Valentini (capogruppo di Rifondazione Comunista) ha invece richiesto di non abolire il pagamento dell’Ici per i redditi medio-alti ribadendo come l’affitto non debba seguire a suo parere la logica di mercato. L’assessore Allegretti ha spiegato ancora in conclusione come alcune agevolazioni si potrebbero anche pensare in futuro, “ad esempio se a Carpi avessimo lo stesso gettito da multe di Modena, ben più alto in proporzione di quello riscosso dall’Unione delle Terre d’argine…”
L’ordine del giorno è stato alfine votato da PL, Forza Italia, Lega Nord Padania, mentre tutti gli altri gruppi presenti in aula si sono espressi a sfavore.