In risposta ad un’interrogazione del consigliere Fabio Filippi (Pdl), in cui si chiedevano alla Regione agevolazioni per i pazienti oncologici che intendano utilizzare metodi di cura alternativi ed in particolare il metodo “Di Bella”, l’assessore Giovanni Bissoni (politiche per la salute) ha ricordato che la “Multiterapia Di Bella (MDB)” assurse ad interesse nazionale quando alcuni giudici stabilirono che il SSN dovesse finanziarne la somministrazione a singoli pazienti.

Ne seguì la proposta del Ministro della sanità che si rese disponibile a porre a carico del SSN la MDB solo a seguito di sperimentazione in grado di produrre prove credibili della sua efficacia. Fu pertanto avviato uno studio, i cui risultati – ha specificato l’assessore – “non portarono, nei pazienti per i quali esisteva documentazione adeguata di diagnosi e terapia, ad alcuna dimostrazione di beneficio terapeutico”.
Filippi, insoddisfatto della risposta, ha replicato che l’assessore dovrebbe avere la compiacenza di citare un solo studio clinico internazionale, ritenuto valido dalla comunità scientifica, in cui siano stati erogati ai pazienti, come accaduto nella sperimentazione MDB, farmaci scaduti e inquinati da una sostanza tossica e cancerogena, secondo quanto accertato dai NAS e scritto in documenti ufficiali. In Italia, come in altri paesi, molti medici prescrivono il MDB e numerosi pazienti avrebbero ottenuto stabilità, miglioramenti o guarigioni.