Sono 42.100 gli insegnanti in meno a livello nazionale, in Emilia-Romagna tagliati 1.637 posti. L’assessore Sedioli: “Un grave problema nazionale, chiediamo al Ministro Gelmini un ripensamento”.


“La scuola italiana non può sopportare il taglio di 42.100 insegnanti, questa scelta rappresenta un grave problema nazionale.
Chiediamo al Governo di riconsiderare le attuali politiche, che comportano inevitabilmente riduzione di efficacia e qualità. Nella scuola
si realizzano fondamentali diritti dei cittadini”.
Così dichiara l’assessore regionale alla Scuola, Giovanni Sedioli, commentando lo schema di decreto, allegato alla circolare sugli
organici, trasmesso in questi giorni dal ministero agli Uffici scolastici regionali. Il documento, discusso ieri pomeriggio dalla Conferenza Regionale per il Sistema Formativo, toglie all’Emilia-Romagna 1.637 posti nella pianta organica degli insegnanti.
“In questa regione è già stato effettuato negli anni precedenti un efficace lavoro di razionalizzazione dei servizi scolastici, che ci ha
portato ad essere, in Italia, coi livelli più alti negli indici dei rapporti alunni/classe, alunni/docenti e dei parametri di
dimensionamento: i tagli comporterebbero inevitabilmente una riduzione dell’estensione e della qualità del servizio, ora particolarmente
elevato. Questo è tanto più vero a fronte del significativo incremento della popolazione scolastica e della richiesta di tempo pieno”.
“Nell’incontro di ieri – conclude l’assessore – ho raccolto la disponibilità degli assessori provinciali e comunali e delle scuole ad attivarsi per sensibilizzare i protagonisti territoriali e per
verificare, anche nei dettagli, i disagi che si potrebbero causare nella scuola con questo scenario”.