La Manifattura Tabacchi di via Stalingrado passa
alla Regione. L’assessore Campagnoli: “Qui nascera’ ‘Tecnobo’, il centro più grande della rete dei tecnopoli per l’Alta tecnologia che stiamo
costruendo in Emilia-Romagna”.


La Manifattura Tabacchi passa ufficialmente alla Regione, che ne farà il Tecnopolo bolognese, il centro più grande della Rete per l’Alta
tecnologia in Emilia-Romagna. Nell’incontro di oggi – che si è svolto all’interno dello stabilimento di via Stalingrado con associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali, università ed enti di ricerca – l’assessore regionale alle Attività Produttive Duccio
Campagnoli ha ufficializzato insieme al presidente di BAT, Francesco Valli, la conclusione dell’acquisizione da parte della Regione
dell’area. Insieme al sindaco Sergio Cofferati, all’assessore comunale Virginio Merola e all’assessore provinciale Paolo Rebaudengo, è stata annunciata la partenza del cantiere per il Tecnopolo bolognese, per il quale Campagnoli ha proposto un nome: “Tecnobo”.

“Il Tecnopolo bolognese – ha detto l’assessore – sarà il centro più grande della Rete per l’Alta tecnologia che la Regione Emilia-Romagna è impegnata a realizzare come primo obiettivo del Programma per lo sviluppo economico regionale 2008-2013 già concordato con l’Unione Europea
e avviato dall’ottobre scorso. Il Programma regionale – ha aggiunto Campagnoli – ha già ricevuto l’adesione delle università e degli enti di
ricerca, che da gennaio hanno presentato le ipotesi progettuali, e degli enti locali che, come a Bologna, collaboreranno in tutti i territori con la Regione per la realizzazione dei tecnopoli per la
parte infrastrutturale. Entro giugno, quindi, saranno sottoscritti gli accordi di realizzazione con le università, gli enti di ricerca e gli
altri enti locali interessati”.
“L’accordo – ha dichiarato Francesco Valli, presidente di BAT Italia – , reso possibile grazie allo spirito di trasparenza e fattiva collaborazione che ha sempre contraddistinto i rapporti tra l’azienda, gli enti locali e i sindacati e all’impegno responsabile di tutti i soggetti coinvolti, ha permesso il raggiungimento di soluzioni adeguate e condivise volte a minimizzare gli impatti sociali, attraverso la creazione di prospettive professionali per il personale in esubero”.

A Bologna il Tecnopolo realizzerà un altro risultato importante: la riuscita di un progetto di riconversione industriale per affrontare una
dismissione produttiva come quella della Manifattura; progetto promosso con l’accordo raggiunto tra istituzioni (Regione, Comune e Provincia), la BAT e le organizzazioni sindacali per individuare una nuova soluzione di
occupazione e sviluppo. “Quest’accordo – ha sottolineato Campagnoli – ha sancito così un significativo impegno di responsabilità sociale anche di una grande multinazionale, a sostegno e risarcimento di un territorio: con il reinsediamento di una nuova impresa, che ha riassunto i lavoratori rimasti della Manifattura, ora già impegnati in un percorso di
qualificazione professionale per la nuova attività; e con la cessione dell’area con modalità utili a favorire effettivamente un progetto di
originale riconversione produttiva e di grande interesse pubblico”.

La ricerca al Tecnopolo
Con la consegna delle manifestazioni di interesse presentate in rapporto al Bando programma aperto dalla Regione, per le quali sono attivati i
confronti che si concluderanno entro giugno, si delineano già gli insediamenti scientifici e di ricerca del Tecnopolo. Il primo a concludere un accordo con la Regione per la sua partecipazione, ha spiegato Campagnoli, è l’Istituto Rizzoli, che prevede l’insediamento di 6 suoi laboratori dedicati alle applicazioni delle scienze della vita, come la medicina rigenerativa per i tessuti ossei, bioinformatica e materiali protesici. L’Università di Bologna ha previsto l’insediamento di 6 centri
interdipartimentali creati ex novo per la ricerca
industriale nei campi della automazione, tecnologie energetiche, nuovi materiale e di nuovo scienze della vita. Al Tecnopolo si trasferirà anche il Parco dell’Università per ospitare nuove imprese che nascono da
attività di ricerca, gestito ora al Caab dal Consorzio AlmaCube.
Enea, con una delibera del consiglio di amministrazione, ha formalizzato
l’avvio del confronto per la realizzazione della sua nuova sede bolognese al Tecnopolo. Anche Unindustria, ha aggiunto l’assessore, ha
presentato un progetto per la partecipazione al Tecnopolo con l’insediamento e lo sviluppo del centro di trasferimento tecnologico T3Lab
già creato con l’Università e con il sostegno della Regione; Collegio Costruttori e Legacoop progettano la realizzazione di un centro dedicato
alle nuove tecnologie delle costruzioni. Al Tecnopolo si collocheranno poi Aster, la società avviata dalla Regione con le università e gli enti di ricerca che ha il compito di regia e
coordinamento della rete dei Centri regionali; e Lepida, la società per la rete telematica che assicurerà al Tecnopolo anche la dotazione delle
connessioni telematiche più avanzate.

Altri progetti di insediamento sono ancora allo studio e altre manifestazioni di interesse sono state presentate; così come si prevederà nell’area della Manifattura la realizzazione di strutture
dedicate a tutte le iniziative (esposizioni, convegnistica, incontri) per la comunicazione scientifica e tecnologica. A Bologna, insieme
all’insediamento alla Manifattura Tabacchi, sarà realizzato con il Programma regionale anche un “Tecnopolo 2” con nuovi capannoni nell’area
Cnr al Navile, dedicata alle attività di ricerca industriale Cnr verso micro e nano tecnologie e tecnologie per il controllo ambientale. “Con i
progetti presentati – ha concluso Campagnoli – si può già stimare una presenza di quasi 1000 ricercatori. E quindi si dovrà forse pensare a un
ulteriore sviluppo del Tecnopolo che segna un’ulteriore vocazione di tutto il quadrante. Il Tecnopolo di Bologna potrà e dovrà essere davvero una nuova fabbrica dell’innovazione, un grande centro di Bologna città dell’industria innovativa e della nuova Manifattura, e anche un hub proiettato verso l’Europa e il mondo di tutta la grande Rete tecnologica
regionale”.

Il Programma per la realizzazione del Tecnopolo
In questi mesi per il Tecnopolo di Bologna non si è definita soltanto l’acquisizione dell’area ma si è già delineato – con il Gruppo di lavoro
congiunto insediato tra Regione e Comune, con la partecipazione della Provincia, presieduto dall’assessore Campagnoli e dall’assessore Merola –
il programma per la realizzazione. Nel Protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione nel luglio 2008, il Comune ha stabilito di mettere a disposizione le aree occupate dalle 2 palazzine contigue alla Manifattura, per le quali è già stata avviata in questi mesi la ricollocazione degli inquilini, così come di aree del Parco Nord.
La Regione, d’intesa con il Comune, ha affidato alla Finanziaria Bologna Metropolitana l’incarico di definire le Linee guida progettuali e la
conduzione dei lavori. “Finanziaria Bologna Metropolitana – ha riferito il direttore generale, Daniele Cabutto – sta già lavorando e ha
predisposto un ‘crono programma’ che prevede entro l’estate la definizione del piano dettagliato degli insediamenti e delle linee guida
di progettazione; poi l’indizione di un concorso internazionale per la progettazione architettonica ed entro marzo 2010 la conclusione
dell’affidamento dei lavori per la ristrutturazione”. Si prevede che il
Tecnopolo potrà essere interamente realizzato alla fine del 2013, ma una prima parte degli insediamenti si concluderà già alla fine del 2010.

La Manifattura Tabacchi: scheda
Il complesso della Manifattura Tabacchi si estende su una superficie territoriale di quasi 101.000 metri quadrati, di cui 91.000 di edificato
lordo, pari a 515.860 metri cubi. L’area è delimitata a sud dalla cintura ferroviaria urbana che collega la stazione alla zona fieristica, a
nord da via della Manifattura, a est e ovest rispettivamente dalle vie Stalingrado e Ferrarese. La parte edificata è composta da tredici
costruzioni principali, tra cui sette grandi capannoni (cinque con volta a botte), e da numerosi edifici minori. Il complesso è dotato di vasti piazzali e aree per una superficie totale di quasi 47.000 metri quadrati; tra via Ferrarese e la Tangenziale c’è un ampio parcheggio.