Il Comune di Modena, d’ intesa con l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, ha dato il via alla creazione di una struttura di accoglienza per pazienti e familiari non residenti a Modena. Tale decisione è stata assunta per far fronte al fenomeno della “Mobilità sanitaria” anche conosciuta come “viaggi della speranza”, una realtà in costante aumento anche per le strutture sanitarie del territorio modenese.
Il progetto, che ha un costo di 820 mila euro, sarà realizzato trasformando l’attuale sede di un circolo Arci in via del pozzo 17. Per la realizzazione della casa di accoglienza l’Amministrazione ha previsto un investimento di 820 mila euro: 330 mila euro saranno stanziati dalla stessa amministrazione mentre la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena fornirà un contributo di 490 mila euro.
Domani, alle 17, sarà presentato il progetto esecutivo per la realizzazione della struttura. Saranno presenti l’Assessore alle politiche per la Salute del Comune di Modena Simona Arletti, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena Stefano Concetti e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi.
Nel corso dell’incontro è previsto un confronto con altre esperienze presenti in Italia: parteciperanno infatti i responsabili della Casa d’accoglienza Anna Guglielmi di Montecatone- Imola, della Casa d’Accoglienza Santa Rita da Cascia di Padova e della Casa Daniele Chianelli di Perugina.
La nuova struttura sarà rivolta prioritariamente a famigliari e pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica, trapianto di rene e fegato e oncologia. Situazioni complesse che coinvolgono l’intero nucleo familiare e che richiedono la presenza costante di un familiare, figura fondamentale per lo stesso percorso di cura del paziente, ma che abbisogna esso stesso di un sostegno.
Il progetto della casa di accoglienza modenese si integra con quanto previsto anche dal Piano Sanitario Nazionale che richiama l’importanza di integrare le reti assistenziali regionali e nazionali predisponendo per i familiari un supporto psicologico e di aiuto concreto in un momento così delicato della loro vita.
Il progetto esecutivo, condiviso con le associazioni di volontariato che operano in questi ambiti, verrà illustrato da Ilaria Braida architetto del Comune di Modena. L’idea sviluppata dal tecnico è quella di creare una serie di spazi “amichevoli” in cui i famigliari possano uscire dall’atmosfera del luogo di cura e malattia e riappropriarsi di spazi quotidiani e casalinghi.
Al piano terra sarà creato il punto di accoglienza, il soggiorno e due alloggi con un piccolo spazio per la cucina e l’angolo giorno per leggere e guardare la televisione. Al primo piano saranno realizzati altri quattro alloggi. Gli otto alloggi avranno una ricettività dai 13 ai 15 posti letto. Sono previsti tre ambienti dotati di servizio per i portatori di handicap e uno esclusivamente dedicato ad un portatore di handicap con gli spazi adeguatamente dimensionati. I tempi per la realizzazione sono stimati in diciotto mesi.
Grazie alla disponibilità dell’Azienda Policlinico a contribuire ai costi di gestione e manutenzione della struttura sarà possibile fissare tariffe giornaliere molto contenute per gli utenti Un gruppo di lavoro congiunto tra Comune e Policlinico definirà i criteri e i requisiti per l’individuazione del soggetto gestore.