Il Comitato Politico Federale del PRC nella serata di mercoledì 15 aprile ha preso atto dell’impossibilità di raggiungere un accordo con il PD e con le altre forze di centro – sinistra ed ha quindi deciso all’unanimità di uscire dalla attuale coalizione, candidando alla Presidenza della Provincia Stefano Lugli, segretario provinciale del PRC e consigliere provinciale nella legislatura che si sta concludendo.
Ci siamo confrontati con il centrosinistra e abbiamo cercato fino all’ultimo un punto di mediazione che permettesse un’intesa su quei temi importanti che, anche in questa legislatura, sono stati oggetto di scontro politico. Abbiamo però registrato una distanza incolmabile rispetto alle nostre posizioni, e questo ha reso impossibile l’accordo.
Oggi non è più possibile riproporre una alleanza senza che nodi così importanti non siano sciolti. Il presidente Sabattini ha detto chiaramente di non essere disponibile ad una maggioranza che rechi al suo interno elementi di forte contrasto politico, ma il problema non si pone, non lo vogliamo nemmeno noi. Preferiamo la chiarezza alla ambiguità di posizioni che poco hanno a che fare con la sinistra e l’ambientalismo.
Se quella che una volta era l’Unione a livello nazionale è fallita è anche per la mancanza di obiettivi chiari e condivisi da perseguire. Noi lavoreremo perchè si possa ricostruire un centrosinistra unito, ma con questo PD oggi non è possibile.
I motivi del mancato accordo:
Il piano cave: RC ritiene che sia palesemente sovrastimato e che permetterà l’estrazione di eccessive quantità di ghiaia, con un impatto inaccettabile sull’ambiente e sulla qualità della vita dei residenti nelle località interessate. Dopo l’adozione RC aveva proposto di dimezzare le quantità da estrarre, ma anche questa mediazione è stata respinta dal PD, da qui il voto contrario.
La viabilità: troppo impostata sulle autostrade e sugli attraversamenti rapidi, poco connessi con il territorio. Una viabilità che attraversa il territorio senza servirlo. Impostazione che vede nella Autostrada Cispadana e nella bretella Campogalliano-Sassuolo gli elementi di maggior disappunto. In particolare su quest’ultima, visti i costi ed il pesante impatto che avrebbe sul area del fiume Secchia, Rifondazione ha chiesto una sospensione del tratto Marzaglia – Sassuolo, per verificarne la effettiva utilità dopo la realizzazione del primo stralcio (collegamento autobrennero nuovo scalo merci) e delle altre opere programmate.
La gestione dei rifiuti: quanto correttamente previsto dallo stesso piano provinciale rifiuti in materia di raccolta differenziata e più in generale in materia di riduzione della quantità complessiva dei rifiuti destinati allo smaltimento, incenerimento o discarica non muta la sostanza del problema, è stato platealmente disatteso. Questo per una politica di fatto subalterna alle scelte imprenditoriali del principale soggetto gestore operante nella nostra provincia, Hera. Rifondazione chiede invece un impegno maggiore nella raccolta differenziata, con l’estensione a tutto il territorio provinciale della raccolta porta a porta, allo scopo di ridurre progressivamente e significativamente le quantità di rifiuti da destinare all’incenerimento.
Chi è Stefano Lugli:
Stefano Lugli, 34 anni, dipendente del Comune di Concordia sulla Secchia. Vive a Finale Emilia dove ha iniziato la sua attività politica. Ha svolto l’incarico di assessore alle politiche sociali presso il Comune di Finale Emilia ed è consigliere provinciale uscente del PRC. È segretario provinciale del PRC dal 2006, ed è stato riconfermato segretario nel corso dell’ultimo congresso del partito.
(Stefano Lugli – Candidato alla Presidenza della Provincia di Modena)