“E’ un bilancio importante per il Servizio sanitario regionale, l’ultimo del ‘Patto per la salute 2007-2009’, sottoscritto da Regioni e Governo, un patto che ha garantito certezze e risorse adeguate al Servizio sanitario nazionale”.
Lo ha detto Giovanni Bissoni, assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna a margine dei lavori della Commissione assembleare politiche per la salute politiche sociali, che ha dato parere positivo alla proposta di delibera sulle linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del Servizio sanitario regionale.


“Anche quest’anno quindi – ha aggiunto Bissoni – gli obiettivi di equilibrio economico-finanziario sono compatibili con importanti progetti di sviluppo dei servizi, con particolare riferimento a quelli territoriali, alle liste di attesa, all’innovazione tecnologica, e con la garanzia di risorse adeguate al Fondo regionale per la non autosufficienza per il biennio 2009-2010”.
Per quanto riguarda la distribuzione delle risorse alle singole Aziende Usl “abbiamo compiuto – ha detto l´assessore – un ulteriore e decisivo passo verso una piena equità tra i territori”.

“Resta invece alta la preoccupazione per i prossimi anni. Sono insostenibili – ha concluso Bissoni – le previsioni della finanziaria per il 2010 che si riferiscono a un Fondo sanitario nazionale a crescita zero: una previsione giudicata inaccettabile dalle Regioni e che di fatto ha determinato una situazione di stallo nella definizione del nuovo Patto per la salute 2010-2012”.

Secondo quanto previsto dalla delibera (che ora sarà all’attenzione della Giunta per l’approvazione definitiva), il Servizio sanitario regionale nel 2009 potrà contare su 7,619 miliardi complessivi (+ 3,8% rispetto al 2008).
Dello stanziamento complessivo, 7,246 miliardi sono destinati al finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza (vale a dire i servizi per la tutela, la cura e il recupero della salute garantiti dal Servizio sanitario nazionale), e al consolidamento del Fondo regionale per la non autosufficienza.
Il riparto tra le Aziende Usl della quota capitaria per la copertura dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) riguarda una prima prima tranche di finanziamento pari a 6,618 miliardi.

I criteri per la suddivisione tra le Aziende Usl sono espliciti e predefiniti: numerosità della popolazione (calcolata al 1 gennaio 2008), ponderata sulla base delle caratteristiche socio-demografiche e di bisogno sanitario e di assistenza nelle diverse aree della regione.
Questo il riparto tra le 11 Aziende Usl dei 6,618 miliardi: Piacenza 452 milioni; Parma 672 milioni; Reggio Emilia 752 milioni; Modena 1.014 milioni; Bologna 1.327 milioni; Imola 198 milioni; Ferrara 583 milioni; Ravenna 595, milioni; Forlì 289 milioni; Cesena 298 milioni; Rimini 438 milioni.