Assegnato al soggiorno obbligato nel modenese, il latitante Raffaele Diana, 56 anni, camorrista inserito nell’elenco dei trenta più ricercati d’Italia, è stato arrestato dalla squadra mobile di Caserta.

Era nascosto in un bunker di cemento ricavato in un vano scala. Il locale era molto angusto e ben nascosto, tanto che gli agenti lo hanno trovato dopo aver controllato palmo a palmo le mura di quella casa. Era armato con pistole, munizioni e silenziatori, ma non ha fatto in tempo a opporre resistenza.

Ricercato dal 2004, dopo la fuga al termine di un permesso-premio, Diana, detto ‘Rafilotto’ e originario di San Cipriano d’Aversa, è considerato il responsabile dell’omicidio di Paride Salzillo, nipote del boss Ernesto Bardellino. Salzillo sparì nel marzo 1988, lo stesso giorno in cui Bardellino fu ucciso, ed il suo corpo non è stato più trovato.
Assegnato al soggiorno obbligato nel modenese, Diana avrebbe organizzato un giro di estorsioni in Emilia-Romagna, dove fu arrestato nell’ambito dell’operazione ‘Zues’. Condannato a sette anni e mezzo di reclusione, ottenne nel 2004 un permesso premio dal quale non era più rientrato. E’ imputato nel processo Spartacus I contro il clan dei Casalesi.