Gli avvocati al servizio dei clochard sbarcano anche a Milano. Prosegue e si espande la ‘mission’ dei principi del Foro che svolgono la propria attivita’, a titolo gratuito, a favore dei senza tetto; l’ultimo sportello, aperto di recente, ne e’ la testimonianza.

L’obiettivo dell’associazione ‘Avvocato di Strada’ era infatti quello di operare nelle due grandi citta’ italiane: a Roma il sogno si e’ realizzato qualche mese fa. E ora tra le sedi di attivita’ dei legali ‘on the road’ c’e’ anche il capoluogo lombardo, dove sono in molti a non avere una dimora fissa. Lo sportello, che e’ aperto tutti i martedi’ dalle 14 alle 16, e’ ospitato nella nuova sede del Sottopasso Tonale Pergolesi, sotto la stazione centrale milanese, da ‘SOS Stazione Centrale’, il progetto della ‘Fondazione Exodus’ che dal 1990 rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tutte le persone che vivono in strada a Milano.Alle attivita’ consuete che ‘SOS’ presta da circa vent’anni (ascolto, orientamento ed accompagnamento) in favore di persone in situazioni di forte marginalita’ sociale, da oggi si aggiungera’ l’azione di tutela legale prestata da professionisti volontari.

L’associazione offre infatti gratuitamente consulenza e assistenza legale a tutti i senza tetto alle prese con problemi legali, che potranno presentarsi agli sportelli senza appuntamento e senza dover essere inviati da nessun servizio.Gli avvocati volontari, scesi in campo per la prima volta nel 2001, sono ormai al servizio dei clochard in ben 19 citta’ italiane dislocate sull’intero territorio nazionale: oltre che Milano, si trovano ad Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Ferrara, Foggia, Jesi, Lecce, Macerata, Modena, Napoli, Padova, Pescara, Roma, Reggio Emilia, Rovigo, Taranto e Trieste.

Fanno parte di ‘Avvocato di strada’ circa cinquecento avvocati volontari, che dal 2001 ad oggi hanno aperto piu’ di tremila pratiche.
Nell’aprile 2008 l’associazione ha presentato un primo rapporto sull’assistenza legale in Italia a favore delle persone senza dimora, che raccoglie le attivita’ svolte dagli sportelli italiani nel corso del 2007.All’attivita’ degli sportelli partecipano a rotazione avvocati che forniscono gratuitamente consulenza e assistenza legale ai cittadini privi di dimora, oltre a volontari che si occupano della segreteria e della conduzione dell’ufficio. Altri legali, inoltre, pur non partecipando direttamente all’attivita’ dello sportello, danno la loro disponibilita’ a patrocinare gratuitamente uno o due casi l’anno riguardanti i senza tetto.Il progetto ”Avvocato di strada”, realizzato per la prima volta nell’ambito dell’Associazione ‘Amici di Piazza Grande’, e’ nato a Bologna alla fine del 2000, con l’obiettivo di poter garantire un apporto giuridico qualificato a quei cittadini oggettivamente privati dei loro diritti fondamentali. Moltissime e l’una diversa dall’altra le storie provenienti dai vari sportelli, raccontate nel sito dell’associazione. Storie che testimoniano come da una vita normale, si puo’ precipitare nella precarieta’. Come la disavventura di Anna, 44 anni, originaria di Taranto, che si trova a Bologna da oltre trent’anni. Per anni la donna ha vissuto una vita normale.Si sposa, ma non riesce ad avere figli; improvvisamente viene abbandonata dal marito, che fa il camionista ed e’ spesso fuori per lavoro, e resta sola, in compagnia del suo cagnolino. Anna ha un lavoro part-time in una sartoria e non ce la fa a pagare l’affitto dell’appartamento dove viveva con l’ex marito. Si rivolge ai servizi sociali per avere un alloggio popolare. I servizi sociali, pero’, purtroppo non possono aiutarla. Ed ecco che si ritrova senza un tetto. Particolare anche la storia di Ajabor Friday Ijeoma nigeriano originario di Lagos, ingannato dalla vita. Dice di avere diciassette anni e di essere una calciatore iscritto all’Associazione Gioco Calcio Nigeriana. Secondo la sua testimonianza, Fryday aveva incontrato nel suo Paese un talent scout di nome Nuoke, che lo aveva convinto a seguirlo in Germania.Ma arrivato a Francoforte il ragazzo si ritrova solo. Nuoke scappa, portandosi via il denaro del giovane che resta solo con il passaporto. Alcuni connazionali gli suggeriscono di recarsi a Bologna, dove sanno esserci una comunita’ nigeriana abbastanza organizzata. E qui, dopo varie peripezie gli viene sequestrato il passaporto e gli viene notificato anche il provvedimento di espulsione.

Fonte: Adnkronos